Pubblichiamo l'appello regionale a tutela dei corsi d'acqua propoto da Amici Pescatori Sportivi Braone, che abbiamo sottoscritto come coordinamento locale del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori.
Ulteriori informazioni sul blog dell'A.P.S. Braone.
INTRODUZIONE
Quando
si parla di energia, si tocca sempre un tasto dolente, in quanto essa
è una necessità per l'uomo ma per ottenerla sembra si debba essere
costretti a compromettere l'ambiente in qualche modo e in qualche
forma. Esistono molti modi per produrre energia, alcuni con effetti
decisamente negativi per l'ambiente, altri che riescono a raggiungere
un buon compromesso fra produzione e rispetto ambientale. Uno fra
questi metodi è senz'altro l'idroelettrico, ovvero sfruttare la
forza motrice dell'acqua per muovere turbine in grado di generare
energia elettrica. Apparentemente questo risulterebbe un metodo
ottimale, in quanto non rilascia sostanze dannose all’ambiente, se
però non prevalesse la mentalità del profitto, il mero interesse
economico. Questa ultima logica ha trasformato nel tempo, quella che
potenzialmente era una fonte di energia ecologica in una fonte di
devastazione territoriale, prosciugando l'alveo dei torrenti e
compromettendo in modo permanente l'ambiente naturale. Le normative
vigenti, che apparentemente sembrerebbero molto restrittive e
dettagliate, in pratica permettono a chiunque di prelevare acqua per
deviarla in turbine ubicate spesso lontano dalla zona di prelievo e
di poterne sfruttare la forza di caduta. Il risultato è evidente e
sotto gli occhi di tutti: torrenti in secca perenne o ridotti a
rivoli stagnanti, invece che fonte di vita, con fauna ittica e flora
variegata, con acqua limpida e potabile. È ancora sopportabile tutto
questo?
LEGISLAZIONE
Eppure
la legislazione vigente sembrerebbe impedirlo: sia normative Europee
, sia quelle Italiane sia quelle regionali come ad esempio il
Regolamento
Regionale 28 marzo 2006 , Primo Supplemento Ordinario al N° 13, alla
lettera “p” dell' all’ articolo. 2 definisce testualmente;
“deflusso
minimo vitale (DMV): deflusso che, in un corso d’acqua naturale,
deve essere presente a valle delle captazioni idriche al fine di
mantenere vitali le condizioni di funzionalità e di qualità degli
ecosistemi interessati;
Potremmo
continuare con decine di leggi ed articoli , districandoci nei
meandri contorti della legislazione vigente e dovremmo prender atto
che le intenzioni sono sulla carta, decisamente a favore
dell'ambiente e definiscono senza ombra di dubbio che il DMV
rappresenta il minimo valore della portata da lasciare sempre
defluire nell’alveo a valle delle opere di presa per garantire la
continuità idraulica del corso d’acqua e quindi la tutela delle
caratteristiche chimico-fisiche delle acque, nonché la conservazione
e il benessere delle specie naturali caratteristiche dell’ecosistema
acquatico. E’ indubbiamente una questione di interesse pubblico che
sia garantito il rispetto della normativa del DMV per assicurare la
salvaguardia ambientale dei corsi d’acqua. Di fatto però le
intenzioni vengono travisate con articoli e paragrafi, messi lì
apposta per essere interpretati, per essere manipolati a piacimento e
in nome del profitto. Ecco perché una moltitudine di associazioni
non solo ambientaliste chiedono che venga rispettato il nostro
bisogno primario; l'Acqua e l'ambiente, realtà irrinunciabili e non
barattabili con alcuna forma di monetizzazione.
CONSIDERAZIONI
L'
A.P.S. Braone ricordando
l'esistenza dell'art 38
del
predetto Regolamento Regionale regionale che dice; “.
La concessione può essere oggetto di revoca anche parziale da parte
dell’autorità concedente, in qualunque momento, qualora venga
accertata la sopravvenuta incompatibilità della concessione con gli
obiettivi di qualità e di valorizzazione del corpo idrico
interessato.
2 La revoca non dà luogo a corresponsione di indennizzo, fatta salva
la riduzione del canone di concessione in caso di revoca parziale.”.
Considerando
che, nonostante le sistematiche criticità idriche locali, non ci risulta che le autorità
concedenti abbiano mai revocato concessioni di sorta nonostante il
conclamato non sussistere delle condizioni minime di qualità e
valorizzazione di nostri corsi d'Acqua.
CHIEDE
Visto
quanto sopra illustrato, si chiede una piccola ma sostanziale
modifica del precedentemente citato articolo 38, ovvero prevedere
l'obbligo della revoca della concessione (e
non più una mera possibilità che non si attua mai) laddove venga
accertata la carenza delle condizioni previste dalla definizione di
DMV della stessa legge sostituendo semplicemente una sola parola,
ovvero che l'articolo venga cambiato come segue;
“.
La
concessione deve
essere
oggetto di revoca anche parziale da parte dell’autorità
concedente,
in qualunque momento, qualora venga accertata la sopravvenuta
incompatibilità della concessione con gli obiettivi di qualità e di
valorizzazione del corpo idrico interessato.
2 La revoca non dà luogo a corresponsione di indennizzo, fatta salva
la riduzione del canone di concessione in caso di revoca parziale.”.
Piccolo
ma sostanziale cambiamento. Si precisa che gli scriventi , non sono
contro l'utilizzo della risorsa idrica ad uso idroelettrico, chiedono
semplicemente di trovare un compromesso che non alteri l'ecosistema.
Non possono reggere le giustificazioni finanziarie e occupazionali di
fronte agli scempi perpetrati dalla mano dell'uomo sul territorio .. Le associazioni tutte, vogliono essere
chiare: non sono contro l'utilizzo della risorsa idrica ad uso
idroelettrico, chiedono semplicemente che si trovi un equilibrio che
non comprometta il territorio. Non sono accettabili le sole
giustificazioni di carattere economico e occupazionali. L'ambiente ci
ha dato tanto in passato, prosegue a farlo nel presente e vogliamo
che continui a farlo ancora nel futuro ... e lo fa senza chiederci
niente in cambio se non il rispetto.
Non
ci stancheremo mai di ripetere che: L’ACQUA E’ VITA!
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la natura MAI" (Papa Francesco 20/11/2014)
Il
Presidente A.P.S. Braone
Prandini
Claudio
http://aps-braone.blogspot.it/
per sottoscrivere il documento contattare l' A.P.S. Braone