mercoledì 3 febbraio 2016

S.Felice: altro consumo di suolo in arrivo?



Efficienza sul tema del contrasto al consumo di suolo: non più una fissazione di pochi comitati e docenti di pianificazione territoriale ma una necessità che si sta facendo largo nelle coscienze dei cittadini e che trova sempre più spazio nei programmi elettorali, tanto che anche il sindaco Galimberti l’ha inserita tra le linee guida del suo mandato.
Eppure è di pochi giorni fa la notizia dell’approvazione del Piano Attuativo riguardante l’urbanizzazione di un’area agricola di quasi 300.000 mq a lato della via Mantova, all’altezza della Corte dei Monaci. Si tratta di un’espansione urbana che dista circa un chilometro dall’area commerciale di San Marino (Cremona 2), per la quale, nel PGT del Comune di Gadesco Pieve Delmona, è peraltro previsto un ulteriore ampliamento di oltre 25.000 mq, proprio in direzione della città.
L’area di trasformazione di San Felice era già prevista nella variante di PGT approvata nel 2012, sulla quale l’attuale Amministrazione ha deciso di non intervenire. Nel frattempo (Novembre 2014) Regione Lombardia è intervenuta con la Legge Regionale 31/14 che, pur fornendo alcune indicazioni controverse, si pone come obiettivo la riduzione del consumo di suolo e la riqualificazione del suolo degradato: alcuni comuni hanno già proceduto alla revisione dei loro PGT stralciando alcune aree di espansione urbana.
Sempre ai fini della riqualificazione del suolo degradato è stato realizzato un censimento delle aree dismesse del territorio lombardo, che prende in considerazione le più rilevanti aree abbandonate anche del territorio cremonese: a queste si aggiunge la moltitudine di capannoni sfitti o inutilizzati e di comparti di più modeste dimensioni. Le attività economiche possono essere pianificate anche recuperando aree dismesse. I posti di lavoro si possono creare anche tutelando il territorio.
Nelle norme del Piano Attuativo sono elencate le categorie commerciali ammesse, specificando l’esclusione di attività che possano penalizzare il centro città: un intento che non sarà affatto semplice tradurre in realtà e che probabilmente non rassicurerà diversi operatori economici del centro storico.
Amareggia constatare come tutti evidenzino la necessità di fermare il consumo di suolo ma nella pratica si continui a percorrere questa strada. Crediamo che Cremona meriti qualcosa di meglio di qualche metro in più di pista ciclabile (beninteso, iniziative apprezzabili) o di qualche filare alberato a scopo di mitigazione. Ogni metro quadrato di territorio cementificato è perso per sempre: poco conta che l’Amministrazione in carica si proclami di destra o di sinistra, ambientalista o liberista, smart o green, parole che ormai celano l’incapacità diffusa di immaginare un modello di sviluppo differente.

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