martedì 29 aprile 2014
giovedì 24 aprile 2014
mercoledì 23 aprile 2014
Iniziative FAI Aprile e Maggio
Inoltriamo la comunicazione del Fondo per l'Ambiente Italiano
fondoambiente.it – tel. 335 292560
Gentili signori,
torna per la seconda edizione il più importante evento organizzato dal FAI Giovani Cremona: SeMiScambi, venerdì 25 aprile a Castelponzone (CR), la locandina con il programma è allegata.
Castelponzone è inserito nel circuito dei Borghi più belli d'Italia e ha una lunga tradizione legata alla sua storia, di produzione artigianale di corde, raccontata in un singolare museo. La manifestazione è organizzata dal Gruppo FAI Giovani Cremona e dal Comune di Scandolara Ravara,
grazie all'aiuto di numerosi volontari giovani e con il contributo di
tutti gli abitanti del borgo, che durante tutto l'anno si adoperano per
raccogliere semi di piante e fiori.
SeMiScambi è ad ingresso libero,
per contribuire a valorizzare il borgo storico, già aperto alcuni anni
fa durante una Giornata FAI di Primavera, e avvicinare moltissime
persone all'amore per il giardinaggio. È rivolto principalmente a famiglie e giovani, non necessariamente pollici verdi: sono proposte anche altre attività collaterali durante la giornata.
Ai seguenti link potete trovare un po' di materiale promozionale:
il programma della giornata https://www.dropbox.com/s/ jsppqohnyd6ojpb/SeMiScambi_ programma.pdf
una cartina https://www.dropbox.com/s/ qzjlxhwkcd90rau/SeMiScambi_ dove siamo.jpg
Potete trovare alcune immagini della scorsa edizione sulla pagina Facebook SeMiScambi
Chi lo desidera può lasciare un’offerta che verrà devoluta al restauro di uno dei beni FAI: la nuova donazione di Case Lovara a Punta Mesco, dove si terrà un trekking proprio domenica 27 aprile. Info: Agenzia Padus Cremona, tel. 0372 458658
&
In maggio oltre ad aderire a Via Lattea, vi invitiamo a partecipare a due iniziative organizzate con Italia Nostra, WWF e Salviamo Il Paesaggio:
8 maggio, giovedì, Romanengo (CR), Auditorium piazza Amigoni, ore 15-19
IL PIANALTO PLEISTOCENICO DI ROMANENGO-MELOTTA: GEOSITO DA CONSERVARE E VALORIZZARE O RELITTO DA DEMOLIRE?
Workshop sulla valenza geologica, paesaggistica ed agronomica del geosito e sua tutela al di sopra di interessi privatistici
Relatori
delle Università di Bergamo – Milano Bicocca – Milano Statale – Pavia –
Cattolica di Piacenza; Società Botanica Italiana – Associazione
Micologica Bresadola
È in corso l’accreditamento ai fini formativi
Info: delegazionefai.cremona@ fondoambiente.it – tel. 335 292560
10 maggio, sabato, Romanengo (CR), ritrovo in piazza Amigoni, ore 10-13
In bicicletta e a piedi sul Pianalto,
geosito da conservare e valorizzare, con particolari tipi di suoli,
assenti nelle aree circostanti, che si sviluppano normalmente in
condizioni climatiche molto diverse da quelle attuali della Pianura
Padana
Due itinerari alternativi, con bici propria oppure a piedi, nel centro del Pianalto e lungo la scarpata orientale per conoscere e pensare alla valorizzazione turistica di un luogo unico
Info: delegazionefai.cremona@
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Romanengo,
Scandolara Ravara
martedì 22 aprile 2014
Terremoti e trivelle
Nei giorni scorsi diverse testate giornalistiche nazionali hanno riportato i primi risultati della commissione di indagine sulle cause del terremoto emiliano della primavera 2012, divulgate dalla rivista Science. Un estratto da Il Corriere della Sera.
Secondo la rivista americana, che ha potuto leggerne in anteprima le
conclusioni, gli esperti scartano l’ipotesi che ad accendere la miccia
siano state le indagini invasive effettuate nel deposito di gas vicino
al centro di Rivara. Il dito viene puntato invece su un altro sito di
proprietà della Gas Plus (società che attende di leggere il rapporto
ufficiale prima di far conoscere la sua posizione). Si tratta del
giacimento di Cavone, a venti chilometri dall’epicentro della scossa del
20 maggio. Di per sé i cambiamenti di pressione sulla crosta terrestre
dovuti alla rimozione del greggio e all’iniezione di fluidi per
facilitarne il flusso non sarebbero stati sufficienti per provocare la
tragedia, sostiene il rapporto. Ma «non si può escludere» che la faglia
fosse già vicina al punto di rottura e che l’attività estrattiva abbia
funzionato da innesco per il primo evento sismico.
Anche La Repubblica si è occupata della questione. Ecco un estratto pubblicato dal sito www.giornalettismo.com.
Il rapporto di Ichesa, prosegue Science, spiega anche che rimuovere e
reiniettare liquidi non basta a causare un terremoto più intenso di
quanto non sarebbe senza quell’attività. Ma è possibile che la faglia
coinvolta nella sequenza sismica del maggio di due anni fa fosse sul
punto di muoversi e che l’uomo abbia accelerato il processo. Non solo:
le attività estrattive nel sito di Cavone erano state aumentate
dall’aprile del 2011 e questo stabilirebbe un legame temporale. Però,
conclude la rivista, manca ancora un modello fisico di sostegno:
insomma, ipotizzato il nesso, non è ancora chiaro come e perché
funzioni. Science spiega infine di non aver ricevuto risposte sul
rapporto né da parte degli estensori né da parte delle compagnie che
sarebbero implicate, ma riferisce di altri sismologi per i quali questi
legami sarebbero molto deboli e tutto il rapporto poco chiaro:
l’impianto di Cavone, del resto, è molto piccolo e si trova ad almeno
venti chilometri dall’epicentro.
Secondo quanto dichiarato a Il Fatto Quotidiano da Edwin Cartlidge, giornalista di Science, ci sarebbero state pressioni per non pubblicare il rapporto, presentato nel febbraio 2014 alla Regione Emilia-Romagna, è stato reso pubblico solo dopo la diffusione delle anticipazioni da parte della rivista americana.
Per quanto riguarda la Regione Lombardia, è stata approvata nel marzo 2014 la Delibera di Giunta Regionale n. 1568, con la Relazione dell'Assessore all'Ambiente Claudia Maria Terzi di cui pubblichiamo un estratto.
In sede
di istruttoria regionale d’intesa con lo Stato si procede con le valutazioni
circa gli elementi prescrittivi in materia di sicurezza, anche per le
popolazioni interessate, nonché
ambientali relative alle fasi di perforazione e di esercizio degli
impianti. Tra le potenziali
problematiche di sicurezza risultano quelle relative alla possibilità di
fenomeni sismici sia in termini di conseguenze
che un sisma può avere sulla funzionalità degli impianti che in termini
di effetti sismici indotti che possono manifestarsi nella fase di perforazione
dei pozzi per l’immissione e l’estrazione del gas dal giacimento , nonché nella
fase di perforazione dei pozzi per l’immissione e l’estrazione del gas dal
giacimento. Potenziali effetti possono manifestarsi in aree ad elevata
sensibilità sismica per la presenza di importanti sorgenti sismogeniche.
Sorgenti sismogeniche importanti individuate dall’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia (INGV) interessano in modo differenziato, gli impianti
di stoccaggio lombardi in Provincia di
Cremona , nella quale è presente la gran parte dei volumi di stoccaggio
autorizzati. I gravi eventi sismici verificatisi nel mese di maggio 2012 nelle
Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, in aree con presenza di impianti di
stoccaggio, hanno suggerito l’opportunità di valutare in modo adeguato anche
gli effetti indotti dall’esercizio di impianti di stoccaggio dal punto di vista
sismico…. In applicazione del principio generale di precauzione, considerate le
capacità di stoccaggio oggi presenti in Lombardia di assoluta rilevanza a
livello mondiale e tali da richiedere una particolare attenzione ai fini della
valutazione degli effetti dell’attività nell’ambiente circostante relativamente
alla sismicità indotta, appare necessario attendere il pronunciamento
autorevole della Commissione Tecnico Scientifica, da cui potranno discendere
soluzioni, suggerimenti e prescrizioni ulteriori rispetto a quanto oggi previsto ed adottato in sede di
approvazione dei programmi di lavoro per
lo stoccaggio di gas in sotterraneo. Si ritiene, pertanto, opportuno sospendere
le istruttorie in corso per il rilascio dell’intesa denominate “Sergnano” e
“Ripalta” relative alle attività di stoccaggio di gas …per definire…ulteriori
prescrizioni e indicazioni per l’esercizio degli impianti di stoccaggio di gas,
a maggior tutela dei territori e delle popolazioni interessate.
Ricordiamo che i progetti relativi agli stoccaggi di gas in provincia di Cremona interessano ampie porzioni di territorio.
I lavori relativi allo stoccaggio di Bordolano procedono: il progetto interessa un'area di 135 kmq e coinvolge 16 Comuni
con 55.000 abitanti: Bordolano, Castelvisconti, Azzanello, Casalmorano,
Soresina, Annicco, Casalbuttano, Paderno Ponchielli, Olmeneta, Robecco
d'Oglio in Provincia di Cremona, Pontevico, Verolanuova, Verolavecchia,
Borgo San Giacomo, Quinzano d'Oglio in Provincia di Brescia.
Lo stoccaggio di Sergnano, così come quello di Bordolano, fa discutere per la presenza di fagli sismiche, come denunciato dal Comitato No Gasaran. Sul sito internet di Movimento 3.0 si possono trovare numerosi approfondimenti sul tema.
giovedì 17 aprile 2014
Audizione in Regione Lombardia
Giovedì 10 aprile 2014, il coordinamento
dei comitati lombardi di Salviamo il Paesaggio, ha partecipato a
un’audizione consultiva richiesta della Regione, nello specifico da un
apposito gruppo di lavoro istituito dalla V commissione Territorio e
infrastrutture, coordinato dal Consigliere Cremasco AGOSTINO ALLONI. Era presente in rappresentanza del Comitato Cremasco/Cremonese di SiP, FRANCESCO TORRISI.
L’argomento
dell’audizione verteva sull’opportunità di una revisione della legge
regionale 12/2005, la legge che disciplina la pianificazione
territoriale nei vari livelli amministrativi. La regione sta valutando
le 4 proposte di revisione presentate dai partiti che compongono il
consiglio lombardo oltre quella di iniziativa della Giunta, ed ha
ritenuto opportuno convocare le associazioni ambientaliste al fine di
ascoltare le proposte dei cittadini.
Ringraziando
per l’occasione di confronto, i nostri relatori, Giuliana Cislaghi e
Massimo Soldarini, hanno elencato quelli che a nostro avviso sono i
punti cardine per garantire un concreto ed effettivo arresto del consumo
di suolo, particolarmente importante per il territorio della nostra Regione, che ha terre tra le più fertili in assoluto e contribuisce per il 16 % al prodotto agroalimentare nazionale.
In
particolare riteniamo che sia necessaria una puntuale e completa
informazione ai cittadini sui dati reali del consumo di suolo,
comprendendo le previsioni su suoli liberi dei PGT (Piani di Governo del
Territorio) adottati, ciò in quanto tali dati sono imprescindibili per
consentire una programmazione territoriale avveduta. A tale proposito
abbiamo chiesto una precisa valutazione del patrimonio edilizio
inutilizzato, sia abitativo che industriale (Censimento del cemento), da
mettere in relazione con l’andamento demografico degli ultimi 10 anni. Sul
tema continua la sollecitazione di SiP Cremasco nei confronti della
Giunta di Crema perché arrivi a conclusione il Censimento così come
deliberato dal Consiglio Comunale ormai due anni fa.
Abbiamo
ricordato che, gli auspicabili processi di rigenerazione urbana e di
riqualificazione di aree urbane degradate, nonché di quelle ad uso
produttivo dismesse o sottoutilizzate, non devono prescindere da una
rigorosa valutazione dello stato di inquinamento esistente. Per tanto è
necessario che tutti gli atti dei PGT vengano sottoposti a VAS e non
soltanto il Documento di Piano come avviene tuttora.
Non
meno importante è far entrare nel computo del consumo di suolo dei
singoli Comuni, anche le opere infrastrutturali di interesse sovra
comunale (strade, cave estrattive, linee ferroviarie, ecc.), che spesso
divengono l’apripista per un nuovo consumo di suolo.
Abbiamo
rimarcato la necessità di procedere con programmazioni territoriali per
aree vaste ed omogenee, individuando nel concetto di Bio-territorio
l’area di un intervento coordinato di gestione e programmazione
territoriale. La programmazione territoriale per singoli comuni è ormai
superata e spesso controproducente e abbiamo espresso la nostra assoluta
contrarietà a che i Piani urbanistici di qualsiasi livello prevalgano
sulla programmazione territoriale delle aree protette.
Inoltre,
abbiamo chiesto che le associazioni possano direttamente interagire con
l’Osservatorio sul consumo di suolo, che una delle proposte di legge in
esame propone di rendere più incisivo e costante nel monitorare il
processo di urbanizzazione in relazione anche al rispetto della norme
che regolano il governo del territorio, ciò al fine di verificare
annualmente l’effettiva efficacia della legge, con il fondamentale
contributo di chi risiede e vive in un territorio, le associazioni dei
cittadini appunto.
Sulla
norma transitoria, che consentirebbe ai comuni di operare con la
normativa vigente fin tanto che la nuova legge non entri in vigore,
abbiamo dichiarato la nostra netta contrarietà, chiedendo di abbreviare i
tempi di attuazione della legge laddove possibile e di fermare nuove
autorizzazioni edificatorie. Infine, essendo state ritirate le proposte
del Partito Democratico e del Movimento 5 stelle per apportare
aggiornamenti, abbiamo chiesto di poter visionare le proposte
aggiornate, chiedendo una ulteriore audizione per dare il nostro
contributo e consolidare il processo partecipativo che la Regione ha
avviato.
domenica 13 aprile 2014
No della Provincia di Ferrara ad un impianto a biogas nel territorio di Goro
Inoltriamo la comunicazione ricevuta dall'Unione dei Comitati per l'ambiente e la qualità della vita dell'Emilia-Romagna
Giovedì 10 aprile 2014
Comunicato dell’Unione dei Comitati per l’ambiente e la qualità della vita dell’Emilia-Romagna
NO della Provincia di Ferrara ad un impianto a biogas
nel territorio del Comune di Goro.
Mercoledì 9 aprile 2014, la Provincia di Ferrara ha negato l’autorizzazione alla realizzazione ed esercizio
di un impianto a biogas previsto a Goro (Ferrara).
Questo diniego - risultato molto importante a tutela delle persone e dell’ambiente - è giunto a seguito
dell’azione energica e massiva della popolazione locale alla quale va riconosciuta la capacità di agire
compatta.
Diverse personalità ed organizzazioni, impegnate nel contrasto all’invasione speculativa degli impianti
a biogas e biomasse, hanno messo a disposizione la propria esperienza ed il proprio tempo per approntare
azioni diversificate e complementari finalizzate ad impedire la realizzazione dell’impianto.
Tra i primi a dare il proprio sostegno il Prof. Michele Corti - Presidente del Coordinamento Nazionale “Terre
Nostre”; il Dott. Luigi Gasparini - referente per la Provincia di Ferrara dell’Associazione Medici per
l’Ambiente ISDE Italia; Gian Paolo Balboni - referente del WWF Ferrara; Marino Rizzati - Presidente del
circolo Delta del Po di Legambiente nonché altri cittadini supportati e rappresentati dall’avvocato Marzia
Calzoni - Presidente del Comitato Territorio e Vita Onlus.
Anche l’Unione dei Comitati per l’ambiente e la qualità della vita dell’Emilia-Romagna - che aderisce al
Coordinamento Nazionale “Terre Nostre” - informata dal Dott. Luigi Gasparini, si è tempestivamente attivata
mettendo in campo le proprie competenze.
È opinione dell’Unione dei Comitati dell’Emilia Romagna che la mobilitazione popolare, culminata
con una massiccia manifestazione di cittadini di Goro, dinnanzi alla sede dell’Assessorato all’Ambiente
della Provincia di Ferrara; le numerose osservazioni contrarie all’impianto presentate durante la Conferenza
dei Servizi dal legale incaricato dal Comitato di cittadini; le osservazioni depositate dal Dott. Luigi
Gasparini presso 15 uffici pubblici coinvolti nell’iter autorizzativo e le diffide depositate il 27 marzo
dall’Unione dei Comitati dell’Emilia Romagna, in pratica il frutto del lavoro, più o meno coordinato, di
quanti si sono attivati, abbiano plausibilmente concorso a creare i presupposti per il diniego.
Agire su più fronti, come in questo caso, può aumentare le possibilità di bloccare tali impianti, ancor prima
che questi vengano autorizzati. L’Unione Emilia-Romagna considera questa la condizione migliore
per affrontare ogni “battaglia” e auspica di ritrovarla in ogni area interessata dai medesimi problemi.
sede: Palazzina ex Croce Italia
Via Nazionale 188/b
40051 Altedo - Malalbergo (Bo)
Codice Fiscale 91351010375
con preghiera di divulgazione
UNIONE dei COMITATI
per l’ambiente
e la qualità della vita
dell’Emilia Romagna
La diffida depositata dall’Unione dei Comitati dell’Emilia-Romagna, ha messo gli amministratori di
fronte alle proprie responsabilità relativamente a tre aspetti pregnanti:
1) il mancato rispetto dei requisiti minimi indispensabili per la connotazione di azienda agricola;
2) il mancato Screening e la mancata Valutazione di Impatto Ambientale (VIA);
3) il dichiarato utilizzo di rifiuti nella dieta del biodigestore.
Questo ultimo vizio, in particolare la violazione della normativa sui rifiuti e la violazione delle norme
sanitarie, ha dato origine al lungo elenco di amministratori responsabili, amministratori competenti
destinatari della diffida e, soprattutto organi di polizia portati a conoscenza.
A seguire l’elenco dei destinatari della diffida
Al Dirigente del Servizio Risorse idriche e Tutela ambientale della Provincia di Ferrara - Ing. Paola Magri - Ferrara
per competenza
Al Sindaco di Goro - Sig. Diego Viviani - Goro (Fe)
Al Presidente della Regione Emilia-Romagna - Sig. Vasco Errani - Bologna
Ad ARPA - Sezione provinciale di Ferrara
All’AUSL - Ferrara
Al Presidente e Amministratore Delegato del GSE - Dott. Nando Pasquali
Al Magistrato Delegato della Corte dei Conti presso il GSE - Dott. Alberto Avoli - Roma
e per conoscenza
DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA presso la Procura della Repubblica di Bologna
DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA Bologna
Procura della Repubblica di FERRARA Ferrara
GUARDIA DI FINANZA - Comando Provinciale Ferrara
NUCLEO OPERATIVO ECOLOGICO - Carabinieri - Bologna
NUCLEO ANTISOFISTICAZIONI E SANITÁ - Carabinieri - Bologna
NUCLEO ANTIFRODI CARABINIERI - Parma
CORTE DEI CONTI - REGIONE EMILIA ROMAGNA - PROCURA REGIONALE - Bologna
Marco Alberghini
Presidente dell’Unione dei Comitati per l’ambiente
e la qualità della vita dell’Emilia-Romagna
Comunicato dell’Unione dei Comitati per l’ambiente e la qualità della vita dell’Emilia-Romagna
NO della Provincia di Ferrara ad un impianto a biogas
nel territorio del Comune di Goro.
Mercoledì 9 aprile 2014, la Provincia di Ferrara ha negato l’autorizzazione alla realizzazione ed esercizio
di un impianto a biogas previsto a Goro (Ferrara).
Questo diniego - risultato molto importante a tutela delle persone e dell’ambiente - è giunto a seguito
dell’azione energica e massiva della popolazione locale alla quale va riconosciuta la capacità di agire
compatta.
Diverse personalità ed organizzazioni, impegnate nel contrasto all’invasione speculativa degli impianti
a biogas e biomasse, hanno messo a disposizione la propria esperienza ed il proprio tempo per approntare
azioni diversificate e complementari finalizzate ad impedire la realizzazione dell’impianto.
Tra i primi a dare il proprio sostegno il Prof. Michele Corti - Presidente del Coordinamento Nazionale “Terre
Nostre”; il Dott. Luigi Gasparini - referente per la Provincia di Ferrara dell’Associazione Medici per
l’Ambiente ISDE Italia; Gian Paolo Balboni - referente del WWF Ferrara; Marino Rizzati - Presidente del
circolo Delta del Po di Legambiente nonché altri cittadini supportati e rappresentati dall’avvocato Marzia
Calzoni - Presidente del Comitato Territorio e Vita Onlus.
Anche l’Unione dei Comitati per l’ambiente e la qualità della vita dell’Emilia-Romagna - che aderisce al
Coordinamento Nazionale “Terre Nostre” - informata dal Dott. Luigi Gasparini, si è tempestivamente attivata
mettendo in campo le proprie competenze.
È opinione dell’Unione dei Comitati dell’Emilia Romagna che la mobilitazione popolare, culminata
con una massiccia manifestazione di cittadini di Goro, dinnanzi alla sede dell’Assessorato all’Ambiente
della Provincia di Ferrara; le numerose osservazioni contrarie all’impianto presentate durante la Conferenza
dei Servizi dal legale incaricato dal Comitato di cittadini; le osservazioni depositate dal Dott. Luigi
Gasparini presso 15 uffici pubblici coinvolti nell’iter autorizzativo e le diffide depositate il 27 marzo
dall’Unione dei Comitati dell’Emilia Romagna, in pratica il frutto del lavoro, più o meno coordinato, di
quanti si sono attivati, abbiano plausibilmente concorso a creare i presupposti per il diniego.
Agire su più fronti, come in questo caso, può aumentare le possibilità di bloccare tali impianti, ancor prima
che questi vengano autorizzati. L’Unione Emilia-Romagna considera questa la condizione migliore
per affrontare ogni “battaglia” e auspica di ritrovarla in ogni area interessata dai medesimi problemi.
sede: Palazzina ex Croce Italia
Via Nazionale 188/b
40051 Altedo - Malalbergo (Bo)
Codice Fiscale 91351010375
con preghiera di divulgazione
UNIONE dei COMITATI
per l’ambiente
e la qualità della vita
dell’Emilia Romagna
La diffida depositata dall’Unione dei Comitati dell’Emilia-Romagna, ha messo gli amministratori di
fronte alle proprie responsabilità relativamente a tre aspetti pregnanti:
1) il mancato rispetto dei requisiti minimi indispensabili per la connotazione di azienda agricola;
2) il mancato Screening e la mancata Valutazione di Impatto Ambientale (VIA);
3) il dichiarato utilizzo di rifiuti nella dieta del biodigestore.
Questo ultimo vizio, in particolare la violazione della normativa sui rifiuti e la violazione delle norme
sanitarie, ha dato origine al lungo elenco di amministratori responsabili, amministratori competenti
destinatari della diffida e, soprattutto organi di polizia portati a conoscenza.
A seguire l’elenco dei destinatari della diffida
Al Dirigente del Servizio Risorse idriche e Tutela ambientale della Provincia di Ferrara - Ing. Paola Magri - Ferrara
per competenza
Al Sindaco di Goro - Sig. Diego Viviani - Goro (Fe)
Al Presidente della Regione Emilia-Romagna - Sig. Vasco Errani - Bologna
Ad ARPA - Sezione provinciale di Ferrara
All’AUSL - Ferrara
Al Presidente e Amministratore Delegato del GSE - Dott. Nando Pasquali
Al Magistrato Delegato della Corte dei Conti presso il GSE - Dott. Alberto Avoli - Roma
e per conoscenza
DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA presso la Procura della Repubblica di Bologna
DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA Bologna
Procura della Repubblica di FERRARA Ferrara
GUARDIA DI FINANZA - Comando Provinciale Ferrara
NUCLEO OPERATIVO ECOLOGICO - Carabinieri - Bologna
NUCLEO ANTISOFISTICAZIONI E SANITÁ - Carabinieri - Bologna
NUCLEO ANTIFRODI CARABINIERI - Parma
CORTE DEI CONTI - REGIONE EMILIA ROMAGNA - PROCURA REGIONALE - Bologna
Marco Alberghini
Presidente dell’Unione dei Comitati per l’ambiente
e la qualità della vita dell’Emilia-Romagna
giovedì 10 aprile 2014
Serata sul Consumo di suolo - Stop alla cementificazione a Rivolta d'Adda
Giovedì 17 aprile ore 21 presso il centro
sociale "La chiocciola" di Rivolta d'Adda è stata organizzata una serata sul CONSUMO DI SUOLO - STOP
ALLA CEMENTIFICAZIONE, con particolare riferimento agli interventi previsti nel Parco "del Cremo".
Sarà presente l'ex Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Domenico Finiguerra, candidato alle Elezioni Europee.
La serata è stata organizzata dal gruppo consiliare RIVOLTA DELLE IDEE.
una breve presentazione di Domenico Finiguerra
Domenico Finiguerra
42 anni, è stato sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI) dal 2002 al 2012, comune aderente alla rete dei Comuni Virtuosi. Figura tra i promotori della Campagna Stop al Consumo di Territorio, del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio e dei Movimenti per la Terra, è stato anche molto attivo nella campagna referendaria per l’acqua. Per il suo impegno in difesa del suolo e dei beni comuni, ha ricevuto nel 2009 il premio Bruno Carli del Valsusa Filmfestival riservato alle nuove resistenze. Per il suo attivismo in diverse reti civiche ed ecologiste italiane, nel 2011 ha vinto il premio nazionale “Personaggio Ambiente”.
Sarà presente l'ex Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Domenico Finiguerra, candidato alle Elezioni Europee.
La serata è stata organizzata dal gruppo consiliare RIVOLTA DELLE IDEE.
una breve presentazione di Domenico Finiguerra
Domenico Finiguerra
42 anni, è stato sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI) dal 2002 al 2012, comune aderente alla rete dei Comuni Virtuosi. Figura tra i promotori della Campagna Stop al Consumo di Territorio, del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio e dei Movimenti per la Terra, è stato anche molto attivo nella campagna referendaria per l’acqua. Per il suo impegno in difesa del suolo e dei beni comuni, ha ricevuto nel 2009 il premio Bruno Carli del Valsusa Filmfestival riservato alle nuove resistenze. Per il suo attivismo in diverse reti civiche ed ecologiste italiane, nel 2011 ha vinto il premio nazionale “Personaggio Ambiente”.
venerdì 4 aprile 2014
Piantumanzione boschetto Gas Sul Serio
Segnaliamo questa bella iniziativa organizzata da Gas Sul Serio.
Domenica* 6 Aprile* piantumeremo con l'assistenza del Parco del Serio il
nostro boschetto di 75 alberi per abbattere la CO2 prodotto dai nostri
acquisti (trasporti) 2013.
La piantumazione avverrà alle ore 10 ed anche voi siete invitati a
partecipare se vi fa piacere con i vostri figli e/o nipoti. Basta una
pala. Ritrovo per le *10:00* a Ripalta Cremasca poco dopo il cavalcavia
girare a sinistra zona industriale. In fondo c'è un parcheggio lasciare
l'auto ed andare verso il fiume.
Sono alberelli di 3 anni ed il parco ha già sistemato il terreno e segnato
i posti.
Trovate le info sul nostro sito www.gassulserio.it
http://www.gassulserio.it/piantiamo-il-5-aprile-il-nostro-bosco/
nostro boschetto di 75 alberi per abbattere la CO2 prodotto dai nostri
acquisti (trasporti) 2013.
La piantumazione avverrà alle ore 10 ed anche voi siete invitati a
partecipare se vi fa piacere con i vostri figli e/o nipoti. Basta una
pala. Ritrovo per le *10:00* a Ripalta Cremasca poco dopo il cavalcavia
girare a sinistra zona industriale. In fondo c'è un parcheggio lasciare
l'auto ed andare verso il fiume.
Sono alberelli di 3 anni ed il parco ha già sistemato il terreno e segnato
i posti.
Trovate le info sul nostro sito www.gassulserio.it
http://www.gassulserio.it/piantiamo-il-5-aprile-il-nostro-bosco/
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