domenica 7 febbraio 2016
sabato 6 febbraio 2016
A Cremona prosegue inarrestabile il consumo di suolo
Nel giro di pochi giorni
sembra essere stato segnato il destino di circa 320.000 mq complessivi di
territorio attualmente agricolo nel Comune di Cremona. Si tratta di due Piani
Attuativi recentemente approvati, uno a destinazione produttiva ed uno a destinazione
residenziale. Anche a Cremona dunque prosegue inarrestabile il consumo di
suolo.
Il primo Piano Attuativo riguarda
un’area di quasi 300.000 mq a lato della via Mantova, distante circa un
chilometro dall’area commerciale di San Marino (Cremona 2), per la quale, nel
PGT del Comune confinante di Gadesco Pieve Delmona, è peraltro previsto un
ulteriore ampliamento di oltre 25.000 mq, proprio in direzione della città. La
zona è inoltre interessata molto da vicino dal progetto del tracciato
dell’autostrada Cremona-Mantova, contro la quale alcuni comitati sono attivi da
anni.
Il secondo Piano Attuativo
riguarda invece un’area periurbana nella zona Sud-Est della città, in un
contesto residenziale, ed ha un’estensione di poco meno di 20.000 mq. A
presentarlo è stata la Società di Mutuo Soccorso tra Sacerdoti. Italia Nostra e
Legambiente avevano presentato delle osservazioni in cui veniva richiesta una
revisione sostanziale del progetto, motivata dal rischio di esondazioni del
vicino Cavo Reale, dalla prossimità con la scarpata morfologica esistente e
dalla mancanza di specifiche sulle scelte progettuali. L’intervento richiederà
la realizzazione di un rilevato per evitare allagamenti: secondo le
osservazioni il rischio è di oscurare la scarpata ed il parco di Villa
Flaminia. Le uniche limitazioni parzialmente accettate dal Comune riguardano la
riduzione delle altezze massime degli edifici (che sono comunque di ben 8,50 m)
ed il vincolo dell’omogeneità di materiali e colori.
Secondo molti osservatori
questi sarebbero alcuni degli effetti della LR 31/14, con cui Regione Lombardia
si è posta come obiettivo la riduzione
del consumo di suolo e la riqualificazione del suolo degradato: nella realtà le
norme transitorie hanno fornito indicazioni controverse, rischiando di
risultare controproducenti e dando il via ad una corsa per presentare i Piani
Attuativi nel periodo di trenta mesi a partire dalla pubblicazione della legge
regionale. Vi sono però diverse interpretazioni che sostengono come rimanga per
i Comuni la facoltà di rivedere i PGT ridimensionando gli ambiti di
trasformazione.
La
Giunta Galimberti è già stata oggetto di critiche nelle ultime settimane, per
le potature drastiche sugli alberi di parchi e viali cittadini ma soprattutto
per il via libera alla cessione del 51% delle quote di LGH alla multiulility
A2A, che allontana da Cremona il livello decisionale riguardo la dismissione
dell’inceneritore di San Rocco, di cui l’attuale sindaco aveva promesso lo
spegnimento in campagna elettorale. Ad oggi pare che lo spegnimento non avverrà
prima del 2024: un lungo percorso che rischia di vanificare le misure prese
dall’Amministrazione riguardo all’estensione del servizio di raccolta
differenziata porta a porta dei rifiuti. La cessione delle quote di LGH va
letta come ulteriore passo verso la privatizzazione dei servizi pubblici, dal
momento che il sindaco di Milano Pisapia ha già ventilato l’ipotesi della
cessione di ulteriori quote di A2A.
Il Comune di Cremona, dopo la parentesi del centro-destra guidato dall’ex
campione di canoa Oreste Perri, è tornato in mano al centro-sinistra, ma le
politiche di governo del territorio non sono cambiate.venerdì 5 febbraio 2016
Premiazione scuole vincitrici bando "Ambiente e territorio"
SABATO 6 FEBBRAIO
ORE 10:00
Biblioteca di Casalmaggiore,
ORE 10:00
Biblioteca di Casalmaggiore,
Premiazione scuole vincitrici bando
AMBIENTE e TERRITORIO Umberto Chiarini
1. Istituto Comprensivo "A. Barezzi" Busseto (PR)
con il progetto: “Tutti…giù per terra”
con il progetto: “Tutti…giù per terra”
2. Istituto Comprensivo “Marconi” di Casalmaggiore (CR),
con il progetto: “RonZZZZii sul Po. Studio sul rapporto tra specie umana e altre specie animali volto a proporre l’incremento della presenza di api sul territorio”
con il progetto: “RonZZZZii sul Po. Studio sul rapporto tra specie umana e altre specie animali volto a proporre l’incremento della presenza di api sul territorio”
3. Scuola primaria di Felonica (MN) Istituto comprensivo di Sermide,
con il progetto. “Acqua e lavoro: terra, cibo, paesaggio e ambiente”
con il progetto. “Acqua e lavoro: terra, cibo, paesaggio e ambiente”
4. Istituto Comprensivo di Scandiano (RE)
con il progetto: “Il suolo: le sue funzioni e l’importanza che riveste per l’ambiente naturale”
con il progetto: “Il suolo: le sue funzioni e l’importanza che riveste per l’ambiente naturale”
seguirà rinfresco equo & solidale
giovedì 4 febbraio 2016
Considerazioni sulla LR 31/14
In un recente intervento sul
Piano Attuativo previsto nel territorio del Comune di Cremona, nei pressi della
frazione di San Felice, abbiamo fatto riferimento alla LR 31/14. Una legge su
cui Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i
Territori si è già espresso in maniera negativa, in quanto Regione
Lombardia, pur fissando dei principi importanti riguardo al contenimento del
consumo di suolo, ha creato un dispositivo normativo ambiguo. Il rischio è che
la normativa regionale diventi controproducente, generando una corsa alla
realizzazione di Piani Attuativi per un periodo di trenta mesi dall’entrata in
vigore.
In realtà la LR 31/14 si è
prestata a diverse interpretazioni, diverse delle quali sostengono che rimanga
la facoltà dei Comuni di rivedere i propri PGT riducendo le aree di trasformazione
previste. Alcuni Comuni hanno infatti deciso di procedere in questa direzione.
Crediamo in sostanza che la LR 31/14 non precluda scelte coraggiose in materia
di governo del territorio da parte delle Amministrazioni Comunali.
Ciononostante, rimane il fatto che la LR 31/14 è considerata da Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i
Territori una legge ambigua: per la tutela del territorio servono
dispositivi normativi di tutt’altro tenore.
mercoledì 3 febbraio 2016
S.Felice: altro consumo di suolo in arrivo?
Efficienza sul tema del
contrasto al consumo di suolo: non più una fissazione di
pochi comitati e docenti di pianificazione territoriale ma una necessità che si
sta facendo largo nelle coscienze dei cittadini e che trova sempre più spazio
nei programmi elettorali, tanto che anche il sindaco Galimberti l’ha inserita
tra le linee guida del suo mandato.
Eppure è di pochi giorni fa
la notizia dell’approvazione del Piano Attuativo riguardante l’urbanizzazione
di un’area agricola di quasi 300.000 mq a lato della via Mantova,
all’altezza della Corte dei Monaci. Si tratta di un’espansione urbana che dista
circa un chilometro dall’area commerciale di San Marino (Cremona 2), per la
quale, nel PGT del Comune di Gadesco Pieve Delmona, è peraltro previsto un
ulteriore ampliamento di oltre 25.000 mq, proprio in direzione della città.
L’area di trasformazione di
San Felice era già prevista nella variante di PGT approvata nel 2012, sulla
quale l’attuale Amministrazione ha deciso di non intervenire. Nel frattempo
(Novembre 2014) Regione Lombardia è intervenuta con la Legge Regionale 31/14 che, pur fornendo alcune indicazioni
controverse, si pone come obiettivo la riduzione del consumo di suolo e la
riqualificazione del suolo degradato: alcuni comuni hanno già proceduto alla
revisione dei loro PGT stralciando alcune aree di espansione urbana.
Sempre
ai fini della riqualificazione del suolo degradato è stato realizzato un
censimento delle aree dismesse del territorio lombardo,
che prende in considerazione le più rilevanti aree abbandonate anche del
territorio cremonese: a queste si aggiunge la moltitudine di capannoni sfitti o
inutilizzati e di comparti di più modeste dimensioni. Le attività economiche
possono essere pianificate anche recuperando aree dismesse. I posti di lavoro
si possono creare anche tutelando il territorio.
Nelle norme del Piano
Attuativo sono elencate le categorie commerciali ammesse, specificando
l’esclusione di attività che possano penalizzare il centro città: un intento
che non sarà affatto semplice tradurre in realtà e che probabilmente non
rassicurerà diversi operatori economici del centro storico.
Amareggia constatare come
tutti evidenzino la necessità di fermare il consumo di suolo ma nella pratica
si continui a percorrere questa strada. Crediamo che Cremona meriti qualcosa di
meglio di qualche metro in più di pista ciclabile (beninteso, iniziative
apprezzabili) o di qualche filare alberato a scopo di mitigazione. Ogni metro
quadrato di territorio cementificato è perso per sempre: poco conta che
l’Amministrazione in carica si proclami di destra o di sinistra, ambientalista
o liberista, smart o green, parole che ormai celano
l’incapacità diffusa di immaginare un modello di sviluppo differente.
venerdì 29 gennaio 2016
giovedì 28 gennaio 2016
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