venerdì 4 marzo 2016

VenTo di cambiamento?



Nelle scorse settimane abbiamo ricevuto la lettera che una cittadina cremonese ha inviato a diversi comuni del territorio per sollecitare l’adesione al progetto VenTo, promosso dal Politecnico di Milano, che prevede la realizzazione di un itinerario ciclabile che colleghi le città di Torino e Venezia. Il percorso si sviluppa prevalentemente lungo il fiume Po ed interessa tutta la sponda cremonese del Grande Fiume, tra i Comuni di Crotta d’Adda e Casalmaggiore, costituendo un importantissima occasione per lo sviluppo del turismo locale.

Il progetto è coordinato dal prof. Pileri, ricercatore molto attivo sul fronte della lotta al consumo di suolo, e prevede di sfruttare il più possibile la rete viaria. Il tracciato consente di abbinare gli spostamenti in bicicletta all’uso dei mezzi pubblici: il treno, in quanto sono presenti stazioni ferroviarie distanti dal percorso principale meno di 6km, e, a Venezia,il battello. Si tratta di un “tracciato per generare tracciati”, ovvero concepito per essere la spina dorsale di un sistema di percorsi ciclabili interconnessi, in grado di collegare quindi le località lungo il Po a numerose città della Pianura Padana, e non solo. Con riferimento al territorio provinciale, è stato recentemente presentato il progetto “Musica nel VenTo”, una rete di percorsi ciclabili aventi tema conduttore la musica e che interessa Cremona, Lodi, Crema, Bergamo. In provincia di Cremona peraltro esiste già una rete di itinerari ciclopedonali che si potrebbero connettere con VenTo.

La lettera evidenzia i potenziali benefici del progetto VenTo. In termini di ricadute occupazionali le potenzialità sono notevoli: sulla base di quanto verificato in contesti simili, è stato stimato che nel giro di pochi anni ogni km di tracciato possa generare un indotto compreso fra i 110.000 e i 400.000€. I possibili nuovi posti di lavoro lungo l'intero tracciato sono stimati in circa 2000. Il progetto richiede una spesa di circa 80 milioni di euro, ma con un quarto di questa somma si renderebbe pedalabile in sicurezza l’80% di tutto il tracciato. In diverse occasioni il prof. Pileri ha evidenziato come questi investimenti siano enormemente contenuti rispetto al costo delle numerose autostrade in progetto nel nostro territorio. Le Istituzioni sembrano essersi finalmente accorte delle potenzialità di sviluppo che può portare il cicloturismo: la Giunta Regionale della Lombardia nel 2014 ha deliberato l’inserimento di VenTo nel Piano Regionale per la Mobilità Ciclistica, mentre il Ministro Del Rio ha manifestato l’interesse del Governo per questo progetto.

Nei giorni scorsi sono stati resi pubblici i progetti realizzati da alcuni gruppi di lavoro di un laboratorio universitario coordinato proprio dal prof. Pileri: gli studenti hanno preso in esame la situazione di diversi Comuni situati lungo il tracciato di VenTo, studiando i vari livelli di connessione possibile tra il territorio ed il percorso di VenTo. I Comuni cremonesi che sono stati presi in considerazione sono Crotta d’Adda, Cremona e Stagno Lombardo. L’analisi è partita dallo stato di fatto (paesi e città che da anni presentano saldi demografici in passivo e caratterizzati dalla significativa presenza di un patrimonio edilizio inutilizzato, spesso di valore paesaggistico ed architettonico significativo), rapportandolo con gli strumenti urbanistici vigenti. L’analisi è stata particolarmente critica: i PGT dei Comuni interessati infatti prevedono l’insediamento di nuovi abitanti in quantità significativa rispetto al totale della popolazione residente (nonostante lo spopolamento degli ultimi decenni) e la realizzazione di numerose aree di espansione (urbane, commerciali e residenziali), non tenendo conto della grande quantità di aree dismesse attualmente presenti. Da segnalare che proprio in uno dei tre Comuni presi in esame – quello di Cremona – sono stati recentemente approvati due Piani Attuativi che implicherebbero la cementificazione di quasi 320.000 mq di territorio attualmente agricolo. I progetti presentati si propongono come un modello di gestione e sviluppo del territorio molto differente.
Alcuni Amministratori hanno manifestato interesse riguardo al progetto VenTo. Consentiteci l'amara ironia e lo scontato gioco di parole: speriamo che anche questa volta non rimangano solo… parole al vento, ma che sia piuttosto un vento di cambiamento.

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