Dopo il Consiglio Comunale sulla discarica di inerti di ieri sera, a Grumello prosegue la mobilitazione contro il progetto di Cremona Ecologia. Un altro gruppo di cittadini ha scritto una richiesta alla Provincia di Cremona in cui si chiede di non concedere l'Autorizzazione Ambientale Integrata (AIA). Nella richiesta vengono elencate alcune criticità, come il fatto che il proponente chieda deroga relativamente alle caratteristiche del percolato. Altre problematiche, da noi già evidenziate, riguardano l'incompatibilità con la prevista destinazione agricola dei terreni interessati dall'attività estrattiva, l'inserimento di una porzione dell'area stessa nelle aree esondabili ai fini del Piano Gestione Rischio Alluvioni, il rischio del manenimento dell'attività di trattamento dei rifiuti anche oltre quella del conferimento in discarica. Viene infine nuovamente richiesta un'analisi complessiva e strategica sullo smaltimento dei rifiuti dell'acciaieria Arvedi a livello sopralocale.
La raccolta firme verrà organizzata nei locali comunali nelle date seguenti:
sabato 19 marzo dalle ore
8,30 alle ore 13 a Grumello
sabato 19 marzo dalle
ore 14 alle ore 16 a Zanengo
domenica 20 marzo dalle ore 9
alle ore 11 a Farfengo
giovedì 24 marzo dalle
ore 13 alle ore 18 a Grumello
sabato 2 aprile dalle
ore 8,30 alle ore 13 a Grumello
Di seguito il testo della richiesta.
DICIAMO “NO”
ALL’IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI E ALLA DISCARICA IN LOCALITA’ ANGIOLINA –
GRUMELLO CREMONESE
I cittadini di Grumello Cremonese
ed Uniti e dei Comuni limitrofi sono seriamente preoccupati dalla prospettiva
di veder realizzato in località Angiolina (comune di Grumello Cremonese) un impianto di trattamento di rifiuti pericolosi
e no, con annessa discarica di rifiuti non pericolosi, a servizio delle
attività del Gruppo Arvedi. Per tale impianto la Provincia di Cremona, in sede di V.I.A. ha espresso parere di
compatibilità ambientale positivo con prescrizioni (decreto n°194 del
23/12/2015), mentre la procedura
A.I.A. è tuttora in corso.
I cittadini sono preoccupati per
l’impatto che la realizzazione di una discarica da 717000mc e di un impianto in grado di trattare 165ton/giorno in linea inertizzazione e 150ton/giorno in recupero
metalli di rifiuti, con un traffico stimato di 40 autocarri in ingresso e uscita al giorno, potrà avere su
ambiente, falda e, di conseguenza, sulla salute dei cittadini, a causa di
rumore, produzione di polveri e percolato, possibile emissione di odori e
biogas, e per la presenza nell'impianto di sostanze altamente inquinanti. Tale
preoccupazione viene amplificata dal fatto che il proponente chieda deroga relativamente alle
caratteristiche del percolato, proponendo, per le concentrazioni di alcune
sostanze negli eluati, limiti anche
superiori al triplo dei valori previsti nelle tabelle di riferimento del DM
27/09/2010, in contrasto con quanto previsto dall’art. 10 del medesimo decreto.
I cittadini non vogliono veder
alterato per sempre l’ambiente circostante, con la creazione, al posto della
cava esistente (attualmente in esaurimento), di una collina artificiale alta
quanto un palazzo di cinque piani, il tutto a qualche decina di metri da
un’abitazione privata e a poche centinaia di metri in linea d’aria da alcune
aziende agricole e dal paese. In caso di realizzazione dell’impianto sarà
infatti impossibile la restituzione
dell’area all’uso agricolo, in contrasto con la vocazione naturale della
zona e con quanto previsto dagli strumenti di pianificazione vigenti.
Nello studio specialistico commissionato dall’Amministrazione Comunale di
Grumello erano state individuate alcune condizioni classificabili come “escludenti” ai sensi del Piano Regionale Gestione Rifiuti entrato
in vigore a luglio 2014. I cittadini sono indignati per il fatto che non sia
ancora stata valutata la sussistenza di tali condizioni escludenti, tenendo
anche presente che, in base alla Sentenza
del Consiglio di stato n°313 del 2015, si debba considerare la normativa
vigente all’atto del rilascio di un’autorizzazione e non quella vigente
all’inizio dell’iter approvativo. Temono che questo fatto possa agevolare il
proponente, soprattutto per quanto riguarda l’inserimento di una parte
dell’area nelle planimetrie delle aree esondabili valide ai fini del Piano Gestione Rischio Alluvioni adottato
in data 17/12/2015. Il proponente ha infatti dichiarato di voler chiedere
la revisione, in suo favore, delle planimetrie delle aree esondabili che stanno
per entrare in vigore, alle quali invece le Amministrazioni sono state invitate
ad attenersi in via precauzionale.
I cittadini temono che il
proponente, in caso di rilascio dell’autorizzazione, mantenga in funzione l’impianto di trattamento dei rifiuti oltre la
chiusura della discarica, come dichiarato nel progetto ma in aperto contrasto con le disposizioni del
PRGR e con la nota provinciale del
17/07/2015 prot. 77329.
Per le motivazioni sopra
riportate, e a sostegno del parere
negativo espresso dall’Amministrazione Comunale in sede di Conferenza dei
Servizi (si veda la Delibera di Giunta n.91 del 14/11/2015, nella quale sono ribaditi gli elementi ostativi alla realizzazione dell'impianto), i cittadini dicono NO
alla realizzazione dell’impianto di recupero e della discarica in località
Angiolina. Vi chiedono pertanto di non
concedere l’Autorizzazione Integrata Ambientale, e, consapevoli del
fatto che non è possibile pensare di utilizzare ogni depressione nella zona a
nord del Po per interrare scarti industriali, vi chiedono di attivarvi affinché
il Gruppo Arvedi chiarisca che azioni sta mettendo in atto per ridurre al
minimo il conferimento in discarica dei rifiuti prodotti nelle sue aziende e
quanto sta investendo per raggiungere questo obiettivo.
I migliori posti di lavoro sono quelli
creati per minimizzare la produzione di rifiuti, non quelli per interrarli.
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