domenica 7 aprile 2013

Osservazioni alla variante generale del PGT di Cremona

Il nostro coordinamento, insieme ad altre associazioni cittadine, ha presentato delle osservazioni alla variante generale del Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Cremona recentemente adottato. Nel documento ci si sofferma su alcuni aspetti controversi e criticità emersi dalla consultazione degli elaborati, quali ad esempio il consumo di suolo agricolo legato ad espansioni urbanistiche ed infrastrutture stradali, le modalità di recupero di alcune aree già urbanizzate, i criteri di tutela del centro storico. Di seguito trovate il testo completo.

 

Le sottoscritte associazioni ambientaliste avanzano le seguenti osservazioni al progetto di Variante Generale al vigente Piano di Governo del Territorio (deliberazioni di Consiglio Comunale n. 2, 3 e 4 del 28 gennaio 2013)

Criticità e osservazioni generali

La prima osservazione è relativa al consumo di suolo, in particolare quello agricolo. Le previste espansioni residenziali e per servizi, a scapito appunto del suolo agricolo, non sono supportate da studi o statistiche adeguate. In particolare per le aree commerciali/industriali non viene analizzata la situazione comprensoriale, con lo svantaggio di ipotizzare interventi anche di notevole proporzioni magari simili ad analoghi interventi in comuni limitrofi. Si ribadisce quindi la necessità di salvaguardare completamente le aree agricole, riutilizzare gli spazi già urbanizzati e dotarsi di strumenti di censimento e analisi utili alla programmazione territoriale.

Altra osservazione, legata comunque ancora al consumo di territorio, è relativa alla rete viaria di nuova progettazione. Per la strada sud e il terzo ponte già molto si è detto, ma le obiezioni non sembrano essere state accolte: il saldo dell’impatto sull’ambiente e sulla qualità della vita urbana di queste infrastrutture risulta negativo, non risolvendo i problemi viabilistici ma anzi amplificandoli, inserendosi in “area di notevole interesse pubblico” (San Sigismondo) e in “territori coperti da foreste e da boschi” (Morbasco), nonché in area di rispetto dei corsi d’acqua tutelati e all’interno del PLIS del Po e del Morbasco. Autostrada e gronda nord, oltre ad avere un impatto notevole sulle aree agricole, non hanno supporto di reale utilità immediata o di futuro prossimo, pertanto sarebbero da stralciare dal PGT: di conseguenza l’area a destinazione commerciale plasmata nei pressi dell’accesso alla nuova autostrada risulta inutile e incongruente. Per tutti le infrastrutture di cui sopra si segnala la scarsissima attenzione rivolta per le relative compensazioni ambientali notevolmente sottodimensionate (o addirittura inesistenti) rispetto ai danni che tali strutture apporterebbero.

In particolare si segnala:

STRADA SUD

Chiediamo che tale macroscopica previsione viabilistica sia integralmente stralciata dalle previsioni della Variante Generale. Tale opera, infatti, deturperebbe irreparabilmente il paesaggio meridionale della città, separandone il centro monumentale dal contesto naturalistico nel quale esso risulta miracolosamente ancora oggi inserito. Particolarmente grave risulterebbe anche lo sfregio al comparto di S. Sigismondo e al contiguo e importante costone morfologico. La relazione della Variante si affanna a dimostrare che la realizzazione di tale opera produrrebbe un modesto beneficio alla fluidità del traffico cittadino. Tale giudizio è tuttavia parziale, considerando solo una porzione degli effetti che sarebbero indotti dalla realizzazione dell’opera e non contiene una razionale e completa analisi del conseguente rapporto costi-benefici.
Ci permettiamo di segnalare inoltre che, sotto il profilo squisitamente tecnico, l’opera appare irregolare in quanto progettata senza debitamente considerare l’obbligo di accompagnarla con piste ciclabili come pure inequivocabilmente dispone il comma 4 bis dell’art.13 del vigente Codice della Strada (D.L. ve 30.4.92 n.285).

RISPARMIO DEL TERRITORIO AGRICOLO

A Cremona sono stimati circa 2.000 immobili vuoti (vedi La Provincia del 2/4/13 http://www.laprovinciacr.it/news/econom ... a-non.html ) e ancora si attende dal Comune la scheda del Censimento del Cemento, promosso da Salviamo il paesaggio, con i dati precisi degli immobili inutilizzati. La Variante Generale al vigente PGT propone di sacrificare all’ulteriore espansione edilizia oltre un milione di metri quadrati di fertile terreno agricolo dei quali 300.000 mq a scopo residenziale e ben 700.000 mq a scopo produttivo e commerciale.
Proponiamo pertanto una radicale revisione dei comparti di nuova edificazione, consigliando di procedere con lo stralcio dei comparti caratterizzati dalle seguenti particolari problematiche:

1) eccessiva vicinanza ad attività produttive (è il caso del CR1 Incrociatello e dei comparti CR17, CR18, e CR19 Cavatigozzi);

2) interferenza con gli ambiti agricoli – strategici che il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale vieta di coinvolgere in operazioni di espansione urbanistica (è il caso dei comparti CR13 via Cà del Ferro, CR 15 via Postumia, CR21 via Boschetto nord, CR22 via Bergamo, CR23 via Persico, CR24 Cà Basse);

3) interferenza con elementi geomorfologici di particolare interesse (è il caso dei comparti CR20 Boschetto – Dossetto per la presenza di un dosso e CR25 via Flaminia per la presenza del costone morfologico e per l’inclusione nel PLIS del Morbasco),

4) accentuazione di deleteri fenomeni di conurbazione in atto lungo le principali arterie convergenti sulla città (è il caso dei comparti CR 1 Incrociatello – via Milano, CR10 via Brescia, CR12 via Persico, CR15 via Postumia, CR22 via Bergamo, CR23 via Persico, CR24 Cà Basse – Bagnara, CR28 San Felice – via Mantova, CR32 via Picenengo – Castelleonese);

5) occupazione di un terreno che costituisce la naturale e obbligata unica area di espansione del polo universitario di via Milano (CR16 via Milano);

6) macroscopica occupazione di prezioso terreno agricolo intercluso tra la via Mantova e il futuro innesto sull’A 21 dell’autostrada CR – MN (CR28 San Felice – via Mantova, esteso per ben 295.079 mq!): accentuerebbe la conurbazione in atto tra Cremona e S. Marino, lungo l’ex statale per Mantova.

7) macroscopica occupazione di prezioso terreno agricolo in fregio settentrionale alla via Picenengo (CR32 via Picenengo esteso per ben 117.425 mq!) accentuerebbe la conurbazione in atto tra Cremona e Costa S. Abramo, lungo l’ex statale Castelleonese.

PARCHEGGIO ALBERATO DELL’ EX – FORO BOARIO

La Variante Generale recepisce “in toto” le discutibilissime conclusioni del progetto denominato “City–hub” relativo al riutilizzo dei terreni della cosiddetta “Zona ex Annonaria”. Deprecabile caratteristica di tale progetto è l’enorme sovraccarico di volumi edilizi che si vorrebbe, tramite lo stesso, realizzare. Particolarmente grave è la decisione di distruggere il parcheggio alberato da non molti anni felicemente realizzato sull’area dell’ex Foro Boario, distruzione preordinata alla realizzazione di un macroscopico nuovo complesso edilizio composto da più fabbricati a più piani. L’iniziativa urbanistica, peraltro non originale (già negli anni cinquanta si pensò a un analogo sciagurato riutilizzo dell’intero comparto, riutilizzo rimasto fortunatamente lettera morta), è decisamente riprovevole perché distruggerebbe il più capace e gradevole parcheggio-corona al centro storico cittadino. Riteniamo pertanto indispensabile lo stralcio, dall’area dell’ex Foro Boario, di tutte le previsioni di nuovi volumi edilizi.

RIDIMENSIONAMENTO DEI CRITERI DI TUTELA APPLICATI AL CENTRO STORICO CITTADINO

La Variante Generale al vigente PGT classifica come destinato al “rinnovo” la maggior parte del residuo originale tessuto edilizio del centro storico cittadino.
In tale destino di “rinnovo” sono incluse persino porzioni della vecchia città sinora fortunosamente sopravvissute alle trasformazioni peggiori come, ad esempio, tutti i meravigliosi quartieri medioevali circostanti la Cattedrale.
Riteniamo pertanto necessario sostituire a tale definizione di “rinnovo” quella più congruente di “tutela ambientale”, definizione che dovrà accompagnarsi in normativa alla rigorosa esclusione dell’assentibilità d’interventi di demolizione, ricostruzione e nuova costruzione.

SANATORIA DELLA “ BARACCOPOLI “ DI VIALE LUNGO PO EUROPA

Lascia infine molto perplessi la decisione, assunta dal pianificatore, di assentire il consolidamento, attraverso operazioni di manutenzione e, in casi particolari, anche di ristrutturazione e di nuova costruzione, dei volumi della cosiddetta “baraccopoli” abusiva di viale Lungo Po Europa. Trattandosi di edifici collocati su terreni posti in golena aperta, edifici a suo tempo sorti senza titolo edilizio, non sembra in alcun modo corretto legittimarne l’esistenza, a suo tempo neppure ottenuta attraverso i ben tre condoni che, a livello nazionale si sono susseguiti. Ci pare doveroso evidenziare le responsabilità di vario genere che l’iniziativa pianificatoria, ove confermata, potrebbe far riconoscere a carico dei consiglieri e funzionari comunali interessati.

In particolare altre osservazioni agli ambiti di trasformazione sono:

CR2 ex Annonaria: quasi nulla dotazione di verde/spazio pubblico, occorre diminuire la capacità edificatoria, collegare i comparti con aree a verde e percorsi ciclopedonali, evitare l’abbattimento di centinaia di tigli, completare l’area con un parco urbano e stralciare l’ipotesi di una “torre” assolutamente incongrua con il monumento tutelato come “identità regionale” che è il “Torrazzo”. La riapertura di tratti del Cavo Cerca ripristinerebbe l’area di rispetto dei corsi d’acqua tutelati, area per la quale ne chiediamo ovunque il rispetto.

CR3 Via Monviso: con destinazione anche residenziale e forti limitazioni geologiche. Sarebbe meglio una destinazione totalmente a verde al fine di "chiudere" la cintura verde a lato della tangenziale.

CR4 comparto OCRIM: limitazioni geologiche; il problema è il collegamento viabili-stico diretto con la tangenziale, una strada (anche in questo caso non supportata da valutazione di reale utilità) che entra in area di PLIS del Po e del Morbasco, interferendo con la Rete Ecologica Regionale e violando l’area di rispetto dei corsi d’acqua tutelati.

CR5 comparto ferroviario: interferisce con l’area di rispetto dei corsi d’acqua tutelati.

CR6 area vecchio scalo ferroviario: mettere come prescrizione il collegamento ciclo-pedonale con il quartiere Borgo Loreto.

CR10: interferisce con l’area di rispetto dei corsi d’acqua tutelati.

CR11 area lungo via Boschetto: residenziale da stralciare, non ci sono servizi, erosione area agricola.

CR12 area lungo la Via Persico: residenziale da stralciare, erosione area agricola.

CR13 area lungo Via Cà del Ferro: residenziale da stralciare, erosione area agricola; in caso contrario mantenere un varco per l'accesso all'ospedale.

CR15 area lungo Via Postumia: erosione area agricola.

CR16: interferenza con area di rispetto di corso d’acqua tutelato e con Rete Ecologica Regionale.

CR17-18-19 Cavatigozzi: aree agricole che sarebbe bene mantenere tali, anche considerata la vicinanza allo scalo ferroviario.

CR21 area Boschetto: erosione area agricola.

CR22 area Via Bergamo: erosione area agricola; valutare in alternativa la riqualificazione area “Eurolito”.

CR23 e 24 area Via Persico e Bagnara: erosione area agricola.

CR 25 area Via Flaminia: gravi interferenze ambientali, essendo in area PLIS del Po e del Morbasco, in area di rispetto di corso d’acqua tutelato e con erosione di area agricola.

CR26 area Bagnara: erosione area agricola.

CR27 e 28 aree industriali di Via Cà de Berenzani e produttive via Mantova: eccessive e sovradimensionate aree, non debitamente giustificate da necessità reali, senza valutazione alternativa di altre aree sotto-utilizzate o abbandonate. Interferenza con la Rete Ecologica Regionale.

CR29 area zona porto canale: erosione area agricola, interferisce con Rete Ecologica Regionale.

CR31 area zona via Bredina: su area attualmente agricola, sarebbe meglio mantenerla agricola in quanto è un cuneo che arriva fin dentro la città.

CR32 area zona Cà de Berenzani: erosione area agricola sovradimensionata e non giustificabile.

In ultimo segnaliamo il grave errorre commesso nelle pianificazione del PII Morbasco sud che, non tenendo conto delle osservazioni presentate, non ha rispettato il vincolo idrogeologico esistente.

Sottoscritto dalle seguenti associazioni:

Salviamo il Paesaggio - Coordinamento Cremonese, Cremasco, Casalasco
LUCI - Laboratorio Urbano di Civica Iniziativa Cremona
Circolo Culturale AmbienteScienze Cremona
Oltre lo specchio Cremona Rete SNOQ
UNA - Uomo Natura Animali Cremona
Comitato No Strada sud Cremona
Legambiente Cremona
Italia Nostra Cremona
CreaFuturo Cremona
WWF Cremona

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