mercoledì 6 novembre 2013

Richiesta di moratoria per l'autostrada Cremona-Mantova

Riportiamo dal nostro sito nazionale, ricordando che le adesioni a questo appello restano aperte a tutti, sindaci ma anche semplici cittadini, e che per farlo occorre scrivere a cesare.vacchelli@teletu.it. Sul sito è anche disponibile il testo della lettera con cui, il 24 settembre scorso, è stata ufficialmente richiesta la moratoria al progetto.

Una richiesta di moratoria al progetto dell’autostrada Cremona-Mantova è stata ufficialmente inoltrata all’attenzione del Governatore Roberto Maroni, dei capi-gruppo in consiglio regionale lombardo e di vari esponenti politici che compongono il consiglio delle due province interessate.

L’iniziativa è stata promossa dal coordinamento dei comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre, ma vede l’adesione anche da parte di alcuni sindaci e movimenti politici (diverse sezioni locali del Movimento 5 Stelle, SEL Cremona, Partito dei Verdi Europei), oltre che essere stata sottoscritta da organizzazioni quali, per esempio, WWF, Lipu, Legambiente e Italia Nostra.

Sono vari ed articolati gli argomenti della richiesta. Tra i più significativi, lo spreco di denaro pubblico (quantificato in una cifra che si avvicina ai tre miliardi di euro) per un’opera che, in origine, prevedeva di essere finanziata da privati; ma anche i dati che indicano un costante calo di traffico veicolare sulla rete autostradale italiana da alcuni anni a questa parte.

L’argomento più importante a sostegno della moratoria, tuttavia, si riferisce ad uno studio viabilistico finanziato dalle amministrazioni provinciali di Cremona e Mantova. Studio che sembrerebbe dimostrare, in modo inequivocabile, come i flussi di traffico nell’area siano tali da non giustificare la necessità di una nuova autostrada.
Dati che però non sono stati presi in sufficiente considerazione nella fase decisionale del progetto. Da qui, la richiesta di moratoria. Una “pausa di riflessione” quanto mai necessaria per un’opera che non sembra giustificata da reali esigenze pratiche e contro la quale, tra l’altro, hanno preso posizione anche esponenti politici di spicco, come l’assessore regionale Gianni Fava.

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