lunedì 14 marzo 2016

Casalmaggiore: richiesta di approfondimenti sui pioppi del Lido Po

Nei giorni scorsi un gruppo di cittadini di Casalmaggiore ci ha contattato segnalando il rischio di eradicazione di alcuni pioppi tremuli nell'area del Lido Po. Vista l'attenzione che i cittadini casalesi hanno dimostrato verso queste piante, abbiamo richiesto al Sindaco di procedere ad ulteriori approfondimenti prima di procedere all'abbattimento. Di seguito il testo della nostra richiesta.
 



Egr. Sig. Sindaco,
alcuni cittadini di Casalmaggiore ci hanno segnalato la possibile eradicazione di alcuni pioppi tremuli nella zona del Lido Po. La questione, come Lei sa, ha trovato ampia diffusione sulla stampa locale ed ha destato preoccupazione in molti abitanti della città per il loro valore paesaggistico e storico. In particolare, un gruppo di residenti ha proposto di realizzare una seconda perizia sulle piante in questione. Trattandosi di alberi secolari a cui gli abitanti di Casalmaggiore si sono dimostrati particolarmente legati, le chiediamo di svolgere gli ulteriori approfondimenti del caso. Crediamo che, visto il numero contenuto degli alberi in oggetto ed il valore che rivestono per i suoi cittadini, sia opportuno adottare ulteriori cautele e metodologie il più possibile trasparenti. Da parte dei cittadini di Casalmaggiore è già stata avanzata la disponibilità a proporre alcuni nominativi di tecnici con cui aprire un confronto.
Le chiediamo inoltre di procedere all’identificazione degli alberi secolari e di interesse storico presenti nel territorio comunale, in modo che nei loro confronti vengano adottate le tutele specifiche previste dalla vigente normativa.
Rimaniamo a disposizione per ulteriori richieste e approfondimenti
Ringraziando anticipatamente per l’attenzione, porgiamo cordiali saluti.

Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori
Coordinamento Cremonese, Cremasco, Casalasco

giovedì 10 marzo 2016

Cremona diventi Comune a consumo di suolo zero, da subito

Pubblichiamo ed invitiamo a diffondere la petizione attraverso la qale un gruppo di cittadini richiede lo stop alla cementificazione del territorio del Comune di Cremona e l'attuazione di politiche di consumo di suolo zero.

I firmatari di questa petizione sono sconcertati e si domandano come sia possibile che la Giunta di Cremona abbia preso, ancora in febbraio 2016, decisioni riguardo ad operazioni immobiliari che daranno luogo ad una nuova imponente cementificazione di suolo agricolo nel territorio (Via Flaminia e Via Mantova per un totale di 320.000 metri quadrati)   Cremona diventi Comune a consumo di suolo zero, da subito.

Di seguito pubblichiamo il testo integrale della petizione diffusa sulla piattaforma Avaaz.


Basta nuova, inutile e dannosa cementificazione di suolo a Cremona
Una semplice passeggiata in città e nelle sue periferie è sufficiente per vedere che viviamo in una sovrabbondanza di edifici sia per uso abitativo che commerciale o industriale. Spesso in condizioni fatiscenti, da ristrutturare o da riqualificazione energetica. Ma anche di recente costruzione e vuoti.

I firmatari di questa petizione sono sconcertati e si domandano come sia possibile che la Giunta di Cremona abbia preso, ancora in febbraio 2016, decisioni riguardo ad operazioni immobiliari che daranno luogo ad una nuova imponente cementificazione di suolo agricolo nel territorio (Via Flaminia e Via Mantova per un totale di 320.000 metri quadrati) confermando in toto l'operato della precedente amministrazione. E questo malgrado che gli accordi dei summit internazionali, le indicazioni delle direttive europee, delle leggi italiane e regionali, le parole delle encicliche, ecc., siano tutte tese a promuovere la tutela del suolo.

Comuni come Brescia hanno bloccato gli iter di cementificazione in atto così come altri hanno deliberato di essere Comuni “a consumo di suolo zero”. Perché il Comune di Cremona non l’ha ancora fatto? L'inutilità di nuove costruzioni su suolo vergine a Cremona è talmente evidente che crediamo nessuno possa sostenere, in buona fede, il contrario.

Il suolo è una risorsa non rinnovabile
: l’uomo, con le sue attività, ‘consuma’ porzioni di territorio trasformandole in modo pressoché irreversibile.

Chiediamo quindi al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di Cremona di deliberare, con la massima urgenza, normative di buonsenso sul consumo del suolo e la rigenerazione urbana.

Cremona sia Comune a consumo di suolo zero, da oggi.

Per il gruppo CS0 (consumo di suolo zero) a Cremona, Guido, Giovanna, Valerio, Fiorenza, Roberto, Sandra, ecc.

nella foto (maggio 2012) l'area di Via Flaminia, a due passi da via Novati, dove è prevista la lottizzazione con villette.

Per contattare CS0 a Cremona 348-0990254

Per approfondire:

http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2016/02/cassina-de-pecchi-mi-un-piano-a-consumo-zero-che-restituisce-alla-terra-la-sua-funzione-produttiva/
Cassina de’ Pecchi (MI): un piano a consumo zero che restituisce alla terra la sua funzione produttiva
http://www.casadellacultura.it/paglaboratorio.php?id=188
LAUDATO SI': UNA SFIDA (ANCHE) PER L'URBANISTICA
Un commento all'ultima enciclica di Papa Francesco
Paolo Pileri
https://www.facebook.com/Solo-case-su-case-catrame-e-cemento-Io-non-ci-sto-1687593498179086/
Solo case su case, catrame e cemento. Io non ci sto
Pagina facebook che mostra foto del suolo di Cremona che verrà seppellito dal cemento e articoli sull’argomento
http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/info_sul_forum/campagna-per-il-censimento/
La campagna nazionale del Forum: “Salviamo il Paesaggio,
Difendiamo i Territori” è la proposta di un censimento capillare, in ogni Comune italiano, per mettere in luce quante abitazioni e quanti edifici produttivi siano già costruiti ma non utilizzati, vuoti, sfitti.
http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2015/12/consumo-di-suolo-in-cerca-di-una-legge-efficace-ma-le-istituzioni-non-sembrano-comprendere-la-gravita-della-situazione/
Consumo di suolo: in cerca di una legge efficace, ma le istituzioni non sembrano comprendere la gravità della situazione
http://www.cremonaoggi.it/2016/02/04/nuove-case-in-via-flaminia-respinte-le-obiezioni-degli-ambientalisti/
Nuove case in via Flaminia, respinte le obiezioni degli ambientalisti. Via libera definitivo della giunta al Piano attuativo presentato dalla società di mutuo soccorso tra sacerdoti per la trasformazione dell’area agricola di via Flaminia (angolo via dei Bombici) in area residenziale
http://www.cremonaoggi.it/2016/01/13/ok-a/
Ok a nuova area commerciale di via Mantova; Decathlon, nessuna conferma ufficiale. La Giunta ha dato parere positivo al Piano attuativo in variante al Pgt dell'area S.Felice-via Mantova presentato dalla Società Immobiliare Guerino Srl.

lunedì 7 marzo 2016

Costituzione Comitato Casalasco-Piadenese Vota Sì per Fermare le Trivelle

Siete tutti invitati a partecipare alla riunione, aperta a tutti, che si terrà mercoledì 9 marzo alle ore 20:30 presso il Centro sociale Primavera di Via Formis, 14 a Casalmaggiore, al fine di dar vita al Comitato Casalasco-Piadenese Vota Sì per Fermare le Trivelle. Il comitato dovrà lavorare per invitare i cittadini a partecipare al referendum del 17 aprile contro le trivellazioni in mare e votare sì per abrogare la norma (introdotta con l’ultima legge di stabilità) che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa di non avere più scadenza.
Ma la vera posta in gioco di questo referendum è quella di far esprimere i cittadini sulle scelte energetiche strategiche che deve compiere il nostro Paese. L’obiettivo sarà quindi quello di diffondere capillarmente l’informazione e far crescere la mobilitazione su questi temi, considerando che il nostro territorio è già fortemente interessato da impianti di stoccaggi di metano e ora anche da un nuovo progetto di ricerca di idrocarburi, con tutti i rischi che da ciò ne conseguono. Votare sì al referendum del 17 aprile significa fare in modo che il nostro Paese prenda con decisione la strada che ci porterà fuori dalle vecchie fonti fossili, innovi il nostro sistema produttivo, combatta con coerenza l’inquinamento e i cambiamenti climatici. La riunione servirà inoltre a definire un primo quadro di massima delle iniziative da svolgere sul territorio, in piena sinergia e coordinamento con il comitato provinciale di Cremona.
Il 17 aprile non andate al mare, andate a votare per la difesa del mare e della terra!

Cesare Vacchelli

domenica 6 marzo 2016

Referendum 17 aprile: Vota SI’ per fermare le trivelle - Anche a Cremona si parte!

C'entra qualcosa con il nostro territorio il referendum fissato per il 17 aprile sulle trivellazioni in mare? Sì, certo. Non trascuriamo questo appuntamento pensando che riguardi solo le regioni affaciate sull'Adriatico: non è così. Perchè questo primo quesito contrappone il vecchio e fallimentare sistema basato sul consumo delle fonti energetiche non rinnovabili allo sterminato mondo, ben più aggiornato e denso di futuro, delle fonti alternative.
Noi vogliamo una società basata su altri valori e altre scelte. Energie alternative contro petrolio e gas, risparmio contro consumo, salvaguardia dell'ambiente contro inquinamento, turismo di qualità e bellezza contro deterioramento del paesaggio, agricoltura contro sfruttamento industriale del suolo, acqua pulita contro falde inquinate, alimenti di qualità contro cibo-spazzatura, sicurezza dei cittadini e delle loro case contro rischi di terremoti. Perché le trivelle non bucano solo il mare!
Tantissimi cittadini ed organizzazioni, grazie al lavoro portato avanti da mesi su questi temi, hanno preso coscienza della grande rilevanza di questo referendum e si stanno preparando per affrontare una fulminante campagna referendaria. Le adesioni si accavallano di ora in ora, a testimoniare anche l'indignazione diffusa per la scelta di governo e presidente della Repubblica di restringere drasticamente i tempi della campagna referendaria e non concedere il tanto richiesto accorpamento alle elezioni amministrative (con enorme spreco di denaro di tutti).
Anche a Cremona ieri sera si è incontrato presso l'ARCI un primo gruppo di portavoce di alcune delle organizzazioni che hanno aderito a livello nazionale (vedi in coda l'elenco provvisorio) e ha costituito ufficialmente il Comitato Vota SI' per Fermare le Trivelle della provincia di Cremona che, rimanendo aperto alle nuove adesioni, organizzerà la campagna informativa dei cittadini. A brevissimo avverrà la presentazione ufficiale alla stampa delle iniziative.
Se volete dare una mano e/o portare l'adesione della vostra organizzazione siamo su Facebook.

Prime adesioni nazionali: Adusbef, Aiab, Alleanza Cooperative della Pesca, Arci, Arci Caccia, Aref International, ASud, Associazione Borghi Autentici d’Italia, Associazione Comuni Virtuosi, Associazione nazionale Giuristi Democratici, Associazione per la Decrescita nazionale, Coordinamento nazionale NO TRIV, Confederazione Italiana Agricoltori, Cospe, Energoclub, Fairwatch, Fare Verde, Federazione Italiana Media Ambientali, Fiom-Cgil, Focsiv – Volontari nel mondo, Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Fondazione UniVerde, Giornalisti Nell’Erba, Green Cross, Greenpeace, Kyoto Club, Innovatori Europei, Italia Nostra, La Nuova Ecologia, Lav, Legambiente, Libera, Liberacittadinanza, Link Coordinamento Universitario, Lipu, Lunaria, Marevivo, MEPI–Movimento Civico, Movimento Difesa del Cittadino, Pro-Natura, QualEnergia, Rete degli studenti medi, Rete della Conoscenza, Salviamo il Paesaggio, Sì Rinnovabili No nucleare, Slow Food Italia, Soc. Coop. E’ Nostra, Soc. Coop. Retenergie, Touring Club Italiano, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Unione Produttori Biologici e Biodinamici, Zeroviolenza, WWF.


sabato 5 marzo 2016

2011-2016: le nostre attività



Il Coordinamento Cremonese, Cremasco, Casalasco del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori si è formato nel Dicembre del 2011, a seguito della partecipazione di numerosi rappresentanti dei territori interessati alla prima assemblea nazionale del forum stesso, tenutasi a Cassinetta di Lugagnano il 29 Ottobre 2011, con la quale si è formalmente costituito Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori.
La zona coperta corrisponde alla Provincia di Cremona. Fin da subito, per motivazioni pratiche dovute alla conformazione della Provincia e alla necessità di un rapporto di prossimità con i territori, si è deciso di articolare il coordinamento in tre gruppi che corrispondessero alle tre aree di cui si compone la Provincia stessa: Cremasco, Cremonese e Casalasco. Sono stati perciò scelti, oltre ad un referente provinciale, anche un referente per ciascuno dei tre gruppi.
Coerentemente con gli obiettivi primari del Forum, l’azione del coordinamento locale è stata fin da subito orientata a sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni locali sulla necessità di arrestare il consumo di territorio. Sulla base delle segnalazioni dei nostri sostenitori, abbiamo partecipato, in autonomia o insieme ad altre associazioni, alla stesura di osservazioni a diversi Piani di Governo del Territorio (PGT): tra gli altri, segnaliamo quelli dei comuni di Cremona, Bordolano, Rivolta d’Adda, Vailate.
Alle osservazioni di carattere tecnico si è accompagnata un’attività di sensibilizzazione mediante interventi sulla stampa locale e nazionale e la sottoscrizione di appelli, come nei casi del progetto del Polo Industriale di Tencara (Pizzighettone), dei progetti di espansione urbana a ridosso del centro storico di Soncino e della realizzazione dell’autodromo di San Martino del Lago.
I 115 comuni della Provincia sono stati più volte sollecitati alla compilazione della scheda di Censimento del Cemento: pur lievemente superiore alla media nazionale (6,64%), il numero delle risposte pervenute (11, delle quali diverse incomplete, per una percentuale pari al 9,57%) non è stato soddisfacente.
Interventi pubblici ed osservazioni tecniche hanno riguardato anche strumenti di pianificazione territoriale di livello provinciale come il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) ed il Piano Provinciale delle Cave (PPC), in occasione delle quali si è riusciti a costituire un gruppo di lavoro tra associazioni quali WWF, Italia Nostra, FAI, Legambiente. Nel caso particolare dell’Altopiano della Melotta, interessato da previsioni di ampliamento di un attività estrattiva, tali associazioni hanno organizzato un convegno scientifico con l’obiettivo di evidenziare gli effetti combinati di PTCP e PPC su quest’area di particolare interesse naturalistico.
Oltre a queste attività, negli anni il coordinamento locale è stato in diverse occasioni contattato come supporto tecnico per questioni urbanistiche e di pianificazione territoriale comunale: Torlino Vimercati, Casalmaggiore, Vescovato, Gadesco Pieve Delmona, Paderno Ponchielli sono solo alcuni casi.
Altra questione di grande rilevanza è quella delle infrastrutture stradali: numerosi gli appelli e gli eventi informativi a cui si è deciso di partecipare, in particolare sulla Bre-Be-Mi, sull’autostrada Cremona-Mantova, sull’autostrada Ti-Bre e sul Terzo Ponte sul fiume Po nei pressi di Cremona. Si è altresì cercato di promuovere una visione differente della mobilità, come nel caso del sostegno al Ti-Bre ferroviario e alla ciclabile Ven-To.
Il coordinamento locale ha preso posizione anche riguardo all’utilizzo delle Fonti di Energia Rinnovabile (FER) in ambiti agricoli e naturalistici, troppo spesso legato a dinamiche di tipo speculativo. Per quanto riguarda gli impianti a biogas e biomasse ed i campi fotovoltaici a terra è stato predisposto un modello di mozione da presentare ai consigli comunali, volto ad impedire la realizzazione di fotovoltaico su terreno agricolo e di centrali sovradimensionate rispetto alle necessità delle aziende agricole proponenti. Tale mozione è stata adottata in alcuni comuni del territorio cremasco. La Provincia di Cremona detiene il primato degli impianti a biogas e biomasse sul territorio nazionale, e si sono formati alcuni comitati di cittadini (Credera Rubbiano, Trescore Cremasco) intenzionati ad ostacolare il proliferare di autorizzazioni. Tra i principali elementi di preoccupazione legati agli impianti a biogas e biomasse vi sono i rischi sanitari riguardanti lo smaltimento del digestato, le emissioni in atmosfera e la necessità di ricorrere a colture dedicate per alimentare gli impianti, ulteriore elemento di rischio per l’autosufficienza alimentare dei territori. I campi fotovoltaici a terra rappresentano un elemento ancora più evidente di riduzione del territorio coltivato, pur rimanendo esso classificato come agricolo. Alcuni rappresentanti del coordinamento sono stati invitati come relatori in occasione di assemblee e sono in collegamento con il Coordinamento Terre Nostre, ospitato a Cremona in occasione di un incontro pubblico.
Per quanto riguarda gli impianti idroelettrici, il coordinamento ha partecipato alla stesura di osservazioni tecniche, di appelli e di articoli per la stampa per i progetti più impattanti: Crotta d’Adda, Montodine, Rivolta d’Adda, Palata Menasciutto. Si tratta di impianti che non si limiterebbero a sfruttare salti esistenti lungo i corsi d’acqua, ma andrebbero a modificare l’assetto fluviale con aspetti quali innalzamenti della falda, tagli di meandri, parziali bacinizzazioni.
In Provincia di Cremona si segnala anche la problematica delle trivellazioni: in primo luogo vi sono continue richieste di trivellazioni a scopo esplorativo, soprattutto nella porzione centro-meridionale della Provincia. Vi è poi la presenza di diversi progetti di stoccaggio di gas naturale, alcuni dei quali già avviati, con procedure giudicate non sufficientemente trasparenti da alcuni gruppi di cittadini: in particolare sono state sottoscritte le osservazioni ai progetti ed agli strumenti urbanistici di Bordolano, ma ulteriori criticità riguardano lo stoccaggio di Sergnano e quello, al momento solamente in fase progettuale, di Romanengo.
Si rende poi necessario un richiamo alla drammatica situazione dell’inquinamento atmosferico della Pianura Padana, riguardo al quale sono stati sottoscritti diversi appelli. Nel Comune di Cremona in particolare si segnala la presenza di grossi impianti industriali quali l’acciaieria Arvedi e dell’impianto di incenerimento di San Rocco. L’economia circolare dei rifiuti è un tema su cui si sta lavorando in maniera coordinata con altre realtà del territorio.
Riguardo a tutte queste tematiche sono state organizzate, in autonomia o in collaborazione con altre associazioni, delle serate informative con la presenza di personaggi quali Luca Martinelli, Domenico Finiguerra, Paolo Pileri. L’opera di sensibilizzazione è stata portata avanti anche con iniziative culturali come la mostra Il paesaggio che mi fu rubato, organizzata dal Museo Diotti di Casalmaggiore.
Al momento l’indirizzo è quello di cercare sostenitori sui territori non sufficientemente coperti, organizzando eventi informativi sul consumo di suolo o su tematiche specifiche delle zone interessate, mentre per quanto riguarda aree già interessate dalla nostra presenza si tratta di rinsaldare i legami ed ampliare la rete.
A livello informativo il coordinamento è dotato di un blog proprio e di una pagina Facebook, che ha raccolto ad oggi 1379 sostenitori. Il coordinamento è anche dotato di propria mailing list interna: per esserne inclusi basta inviare la richiesta all’indirizzo salviamoilpaesaggio.cr@gmail.com. La nostra presenza in piazza in concomitanza con eventi quali l’Ecofiera di Casalmaggiore e la Discesa del Po a Viadana (MN) è stata l’occasione per diffondere materiale informativo.
Il nostro obiettivo è quello di dare un contributo al dibattito sulle tematiche ambientali provinciali. Alcuni nostri sostenitori sono poi diventati Amministratori nei rispettivi Comuni.
Nel Gennaio 2016 è’ stata data l’adesione al Coordinamento Regionale Lombardo di “Salviamo il Paesaggio”, in quanto si è reputato importante fare fronte comune per quanto riguarda la legislazione regionale negli ambiti di interesse, in particolare la pianificazione territoriale (le competenze regionali in questo campo sono significative). Il coordinamento locale, specialmente il gruppo casalasco, ha poi una stretta collaborazione con i gruppi mantovani della zona Oglio Po. In occasione delle iniziative sul Ti-Bre si stanno stringendo rapporti con realtà parmensi.