sabato 16 febbraio 2019
martedì 18 dicembre 2018
Cremona: nota su AT CR25
Di seguito il contributo inviato alla Giunta Comunale di Cremona che prende spunto dalla proposta di destinazione d'uso riguardante l'ambito di trasformazione CR25
Nei
giorni scorsi la stampa locale ha diffuso la notizia di un possibile
cambiamento di destinazione d’uso dell’ambito di trasformazione
CR 25, da residenziale a servizi. L’area in questione, situata in
prossimità di via Flaminia ed attualmente occupata da orti urbani, è
già stata sotto osservazione in tempi recenti da parte di varie
associazioni in quanto l’urbanizzazione a destinazione residenziale
che veniva prevista si collocava in una zona a rischio di esondazioni
del vicino Cavo Reale e in prossimità di una scarpata morfologica
esistente e del parco di Villa Flaminia.
Da
parte del Coordinamento Locale del Forum Nazionale Salviamo il
Paesaggio, Difendiamo i Territori
la preoccupazione principale rimane quella del consumo di suolo, la
cui tutela riteniamo debba essere prioritaria al di là della natura
stessa degli insediamenti previsti. E’
stata infatti presentata nei mesi scorsi in Parlamento la proposta di
legge redatta dal Forum, che al contrario delle altre proposte
presentate da varie forze politiche sul tema non si limita a
prevedere una graduale limitazione delle urbanizzazioni di suolo
agricolo e naturale ma fissa il principio che le nuove urbanizzazioni
debbano avvenire solamente nei casi di documentata impossibilità di
ricorrere al recupero di aree dismesse.
In attesa dell’approvazione di una
legge nazionale che si occupi seriamente del problema e non demandi
tutto alle Regioni, le cui iniziative legislative riguardanti a
parole il consumo di territorio sono molto spesso carenti se non
addirittura controproducenti, ci si chiede come può agire un Comune
al riguardo.
Prendendo
ad esempio proprio il caso di via Flaminia, ci si chiede quali sono
gli elementi ostativi che impediscono una scelta di tipo differente e
come può superarli un’Amministrazione che pone la tutela del suolo
tra i suoi obiettivi. Al di
là della necessità di una normativa nazionale, strettamente
collegata a quella sul consumo di suolo, che preveda adeguati
incentivi al recupero delle
aree dismesse, crediamo che
anche a livello comunale sia possibile agire
tramite agevolazioni fiscali o riduzione degli oneri di
urbanizzazione interventi di recupero delle aree dismesse. Anche lo
strumento urbanistico dovrebbe orientarsi sull’identificazione di
aree soggette a piani di recupero anziché ambiti di trasformazione
che interessino aree inedificate. A tal fine riteniamo
fondamentale realizzare un
censimento capillare di tutte le aree produttive, artigianali e
commerciali dismesse e delle abitazioni inutilizzate. Il
Forum Nazionale aveva a suo tempo sottoposto a tutti i Comuni
italiani la compilazione di una scheda di “censimento del cemento”,
che purtroppo è stata
redatta solo da una piccola parte degli stessi. Questo passo sarebbe
utile anche al fine di
istituire una sorta di tavolo di confronto tra proprietari di
immobili e soggetti interessati alla realizzazione di interventi
edilizi o che necessitino di spazi in relazione a vari tipi di
attività, in modo da
favorire l’incontro di domanda e offerta nell’ottica dello stop
al consumo di suolo.
Avvicinandoci
al termine del mandato amministrativo chiediamo pertanto quali di
queste o altre azioni volte allo stop al consumo di territorio siano
state messe in atto e se vi siano in programma ulteriori interventi
che puntino a tale obiettivo. Riteniamo che le amministrazioni locali
non possano infatti abdicare al loro ruolo di governo del territorio
demandando unicamente al mercato la gestione di domanda ed offerta di
aree edificabili ed urbanizzabili.
giovedì 13 dicembre 2018
sabato 8 dicembre 2018
Adesione del Comune di Cremona a Sprecozero.net
La Giunta Comunale di Cremona ha aderito a Sprecozero.net, un network che ha come soci fondatori il Comune di Sasso Marconi (BO) e Last Minute Market e come partner principali il Ministero dell’Ambiente e l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani). Si tratta di un’associazione senza fini di lucro nata nel 2014 che ha come finalità la condivisione, la promozione e la diffusione di iniziative contro lo spreco ed il consumo di risorse da parte degli enti locali. A questa rete hanno già aderito diversi enti locali quali i Comuni di Bergamo, Bologna, Forlì e Parma, e le Regioni Emilia Romagna e Piemonte.
L’adesione fa seguito ad iniziative quali “Tenga il resto” e l’accordo con l’associazione “No spreco”, oltre al ruolo di comune capofila del progetto Urban Wins. Si tratta di un’occasione molto importante per condividere e scambiare con altri enti locali informazioni per attuare nei propri territori pratiche di lotta allo spreco.
venerdì 7 dicembre 2018
Urban Wins al Vanitas Market
Il week-end dell’8 e 9 Dicembre nel centro di Cremona si terrà la nuova edizione del Vanitas Market. Urban Wins sarà presente nei pressi della Galleria 25 Aprile sabato 8 dalle 10 alle 13 e domenica 9 dalle 16 alle 19, in uno spazio condiviso con l’Associazione “No spreco”. Sarà l’occasione per promuovere nuovi stili di vita (riduzione degli sprechi alimentari, economia circolare, comunità di ecosostenitori) e fare campagna di sensibilizzazione insieme a No Spreco, che ha da poco firmato un accordo col Comune di Cremona. Nello spazio condiviso verranno distribuiti gadget e materiali promozionali riguardante Urban Wins ed il progetto “Tenga il resto”, promosso dal Comune.
giovedì 22 novembre 2018
Lombardia stop glifosato
ISTANZA ALLA REGIONE
LOMBARDIA, ALLA CITTA’ METROPOLITANA, AL COMUNE DI MILANO
Alla
fine del 2017, nonostante 1.300.000 firme raccolte contro, la
Commissione europea ha prorogato l'utilizzo del glifosato per altri 5
anni.
Questo
pesticida è uno dei più diffusi nel mondo, è fondamentale nelle
produzioni di soia OGM ed è anche tra i più venduti in Italia,
dove viene largamente impiegato sia in agricoltura che in altri
ambiti.
Per
lo Iarc (Agenzia internazionale ricerca sul cancro) si tratta di un
probabile cancerogeno ed esistono forti evidenze di effetti come
“interferente endocrino”.
Il
Pan (Piano d’Azione Nazionale sull’uso sostenibile degli
agrofarmaci), in vigore dal 2014, regola
l’impiego dei
prodotti fitosanitari e fornisce indicazioni per ridurne l’impatto
nelle aree agricole, nelle aree extra agricole (aree verdi urbane,
strade, ferrovie, ecc..) e nelle aree naturali protette.
Il
Decreto Interministeriale del 10/3/15 raccomanda a sua volta di
individuare misure per la riduzione dei rischi derivanti dall'uso dei
prodotti fitosanitari, ai fini della tutela dell'ambiente acquatico,
dell'acqua potabile e della biodiversità, attraverso la loro
limitazione-sostituzione-eliminazione.
In
Lombardia vengono monitorati da alcuni anni il glifosato e il suo
metabolita AMPA nelle acque superficiali e profonde dall’Agenzia
Regionale per la Protezione dell’Ambiente, che li ha rinvenuti con
elevata frequenza.
Tra
i provvedimenti adottati in Regione:
-divieto
d’uso nei parchi aperti al pubblico e negli ambiti sanitari
-riduzione
progressiva negli anni dell’impiego in agricoltura, escludendo da
questa riduzione le aziende che aderiscono ai programmi di
agricoltura conservativa (cosiddetta agricoltura blu)
NESSUNO
di questi provvedimenti è risolutivo.
RECENTEMENTE
hanno richiamato l'ATTENZIONE due fatti:
-il
rapporto dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione
Ambientale (ISPRA) del 2018 sullo stato delle acque
-la
sentenza della Corte della California l'estate scorsa
Nel
Rapporto ISPRA si documenta che nelle acque il glifosato e il suo
metabolita sono i composti che presentano il maggior numero di casi
di superamento dei limiti, con una concentrazione di criticità lungo
l’intera pianura Padana.
La
sentenza della Corte della California ha condannato Monsanto (ora
Bayer), produttrice del glifosato, a risarcire un giardiniere malato
terminale di tumore che usava erbicidi a base di glifosato, sancendo
ufficialmente il
nesso di causa-effetto tra impiego di glifosato e lo sviluppo di
tumori.
In
Italia è attiva da anni la campagna Stop Glifosato portata avanti da
molte associazioni ambientaliste e di difesa della salute umana: ora
riteniamo che sulla base dei nuovi eventi sopra riportati, sia il
momento per un rilancio delle iniziative.
Basandoci
sul presupposto che per il rispetto dell'ambiente e della vita in
tutte le sue forme, debbano sempre prevalere i principi di
PREVENZIONE E PRECAUZIONE su ogni altro interesse, chiediamo alla
Regione Lombardia, alla Città metropolitana e al Comune di Milano di
estendere nell'immediato il DIVIETO di utilizzo del glifosato in ogni
ambito, promuovendo economicamente nel contempo l’adozione
di metodi di produzione più attenti all’ambiente,
come
l’agricoltura biologica la cui crescita è condizionata sia dalla
spinta del mercato sia dai sostegni economici previsti dalla
legislazione.
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