Riprendiamo dal sito dell'emittente locale Telecolor la notizia che il Comune di Vescovato ha rotto il contratto
con Aem Lgh ed ha pubblicato il bando di gara europeo per il servizio
di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Vescovato dunque
non affiderà più direttamente a nessuna azienda il servizio rifiuti ma sarà
l’offerta migliore a vincere, in un sistema di concorrenza con base
d’asta a poco meno di un milione di euro. La gara riguarda anche lo smaltimento: l'obiettivo dichiarato è quello di raggiungere un costo dello smaltimento inferiore. Il Comune di Vescovato occupa attualmente una delle ultime posizioni in Provincia per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata.
sabato 7 marzo 2015
venerdì 6 marzo 2015
L'appello per la tutela dei corsi d'acqua inoltrato a Regione Lombardia
E' stato inoltrato alla
Regione Lombardia il documento denominato "APPELLO REGIONALE PER
LA TUTELA DEI CORSI D'ACQUA", sottoscritto dal nostro coordinamento locale poche settimane fa. Alleghiamo la mail che ha accompagnato la presentazione del documento.
APPELLO
REGIONALE
PER LA TUTELA DEI CORSI D'ACQUA
Sig. Consiglieri Regionali, buon giorno
Mi chiamo Prandini Claudio, sono il presidente degli
“Amici Pescatori Sportivi Braone”
Scusate se rubo del tempo a Voi prezioso, ma mi preme
di porre alla Vostra attenzione una questione che riteniamo di
primaria importanza, pertanto, cercherò di essere sintetico ma
al contempo il più esaustivo possibile.
Con la presente, è Nostra premura chiedere ai
destinatari di porre un freno allo scempio ambientale causato
da taluni detentori di concessioni Idroelettriche, i quali ,
in nome della produzione di energia elettrica e del profitto
economico, perpetrano da troppo tempo, danni inverecondi ai
corsi d'acqua, troppo spesso ridotti a rigagnoli putrescenti o
addirittura a distese di sassi in secca.
Noi dell' A.P.S. Braone e i firmatari del documento
che vi andiamo a proporre in allegato, ci teniamo a chiarire
un concetto; non siamo contro la produzione di energia
idroelettrica e nemmeno alle centraline idroelettriche in
quanto tali, siamo piuttosto contro la devastazione
ambientale derivante dall'abuso dell'utilizzo della risorsa
idrica.
Utilizzare la forza motrice dell'acqua è certamente
una possibilità per produrre energia elettrica in modo pulito,
ecologico e sostenibile, ma ci chiediamo e vi chiediamo come
può essere ecologico, pulito e sostenibile un impianto che
lascia parte o la totalità dei corsi d'acqua sottesi in secca,
ovvero è altamente impattante sull'ambiente.
Siamo fermamente convinti che è possibile un uso
della risorsa idrica senza che ve ne sia anche un abuso, che
sia possibile, auspicabile e dovuto, un giusto compromesso fra
utilizzo delle risorse naturali e il rispetto ambientale.
A tal proposito mi piace ricordare un concetto,
citando una frase dello scrittore G. Moro :
I
beni comuni sono facili da usare ma difficili da
ricostruire.
Siamo convinti che il rispetto ambientale passi non
solo attraverso le Istituzioni e chi le rappresenta, ma anche
attraverso il senso civico, la responsabilità e la
partecipazione dei cittadini, ecco perché Noi stiamo cercando
di fare la Nostra parte rispettando, monitorando l'ambiente,
facendovi presente le criticità e in questo caso, anche
proponendo dei consigli, sperando che Voi li teniate in seria
considerazione e che agiate di conseguenza
Il documento allegato che vi proponiamo, segue le
logiche delle normative Italiane, dei regolamenti regionali ma
soprattutto recepisce in pieno la
che istituisce un
quadro per l'azione comunitaria in materia di acque.
Oltremodo insegue
i criteri dettati dal Consiglio di Stato, il quale si è
pronunciato in tema di paesaggio: il supremo Organo di
giustizia amministrativa italiana ha ribadito (Cons. Stato, Sez.
IV, 29 aprile 2014, n. 2222) che il paesaggio – nel
nostro Ordinamento – è bene primario e assoluto. La
tutela del paesaggio è quindi prevalente su qualsiasi
altro interesse giuridicamente rilevante, sia di
carattere pubblico che privato.
Riteniamo
pertanto inutile citare ulteriori leggi, regolamenti ed
articoli di sorta che, come ben sappiamo, Voi conoscete bene
e sarebbero in questo contesto solo uno riempire di righe
noioso, ci basta invece proporre alla Vostra attenzione,la
richiesta contenuta nel documento in questione che, non va
contro alcun articolo o punto delle leggi, vigenti, non è in
contrasto con alcuna normativa ma ne permette piuttosto il
raggiungimento degli scopi previsti dalla Direttiva Europea
2000/60, anzi sosteniamo che sia indispensabile allo scopo.
Come
potrete
vedere, l'appello che vi proponiamo in allegato, è
sottoscritto da numerose associazioni, gruppi, comitati
(quasi 200 sottoscrittori), derivanti dalla Regione
Lombardia e non solo, (la sottoscrizione è ancora aperta e
verrà aggiornata periodicamente sul blog dell' A.P.S.
Braone) il successo è dovuto alla sua semplicità,
chiarezza e sopratutto alla consapevolezza dei firmatari
che la questione del rispetto Ambientale è fondamentale
per la continuazione della vita, anche e sopratutto quella
Umana e non ha confini geografici.
Mi piace in
chiusura riproporre le parole del S. Padre Papa Francesco,
espresse il 07/02/2015 in occasione del discorso all'EXPO:
...” Siamo i Custodi della
Terra e dell'Ambiente, non i padroni, Custodire la
sorella Terra, la Madre Terra affinché non risponda con
la distruzione. Dinanzi ai beni comuni noi siamo
chiamati a non perdere mai di vista né l'origine né la
finalità di tali beni, in modo da realizzare un mondo
equo e solidale....”
Speranzoso di una vostra seria considerazione di
quanto richiesto nel documento allegato, desideroso di
ricevere una Vostra risposta individuale in merito (risposta
che girerò a tutti i firmatari dell'appello)
Cordialmente saluto
Prandini Claudio
Presidente A.P.S, Braone
mercoledì 4 marzo 2015
martedì 3 marzo 2015
Legambiente: ecco perché la Tibre stradale è uno scempio
Legambiente ha realizzato "Ti-Bre - lo
scempio sconosciuto", un video realizzato sui 9 km
di autostrada Tirreno-Brennero che a breve potrebbero attraversare la
pianura della bassa parmense. Il Ti-Bre ferrroviario - viene
spiegato nel filmato, pubblicato sul sito del quotidiano on-line La Repubblica - costrebbe la metà e sarebbe una vera opera utile,
salvando dal cemento prati stabili legati alla produzione del
Parmigiano-Reggiano, poderi agricoli e un ecosistema unico dove
nidificano specie rari. Un progetto concepito 40 anni fa che "non sta
più in piedi anche economicamente" afferma il presidente regionale di
Legambiente Lorenzo Frattini. "L'infrastruttura sarà pagati dai
cittadini che subiranno gòli aumenti tariffari dell'AuoCisa, la società
committente" aggiunge Francesco Dradi presidente di Legambiente Parma
che sprona PD e M5S di Parma a dare battaglia perché il Governo si fermi
e riveda l'opera.
mercoledì 25 febbraio 2015
Nasce il coordinamento lombardo di “Salviamo il Paesaggio”
Nello spirito indicato dal Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i Territori”, alcuni comitati locali della Lombardia si sono incontrati per dar seguito e sostanza all’esigenza diffusa di dotarsi di uno strumento e soprattutto di un ambito in cui riconoscersi, condividere esperienze e conoscenza che ognuno ha vissuto e maturato nel luogo in cui vive.
L’assemblea tenutasi il 24 Gennaio 2015, presso la sede
dell’Ecoistituto della Valle del Ticino a Cuggiono, è stata un’assemblea
costituente che ha ufficializzato la nascita del “Coordinamento dei
comitati locali della Lombardia Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i
Territori”.
Pur non avendo potuto essere presenti all'incontro vogliamo riportare l'articolo dal sito nazionale e la presentazione del coordinamento regionale.
lunedì 16 febbraio 2015
Appello Regionale per la tutela dei corsi d'acqua
Pubblichiamo l'appello regionale a tutela dei corsi d'acqua propoto da Amici Pescatori Sportivi Braone, che abbiamo sottoscritto come coordinamento locale del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori.
Ulteriori informazioni sul blog dell'A.P.S. Braone.
INTRODUZIONE
Quando
si parla di energia, si tocca sempre un tasto dolente, in quanto essa
è una necessità per l'uomo ma per ottenerla sembra si debba essere
costretti a compromettere l'ambiente in qualche modo e in qualche
forma. Esistono molti modi per produrre energia, alcuni con effetti
decisamente negativi per l'ambiente, altri che riescono a raggiungere
un buon compromesso fra produzione e rispetto ambientale. Uno fra
questi metodi è senz'altro l'idroelettrico, ovvero sfruttare la
forza motrice dell'acqua per muovere turbine in grado di generare
energia elettrica. Apparentemente questo risulterebbe un metodo
ottimale, in quanto non rilascia sostanze dannose all’ambiente, se
però non prevalesse la mentalità del profitto, il mero interesse
economico. Questa ultima logica ha trasformato nel tempo, quella che
potenzialmente era una fonte di energia ecologica in una fonte di
devastazione territoriale, prosciugando l'alveo dei torrenti e
compromettendo in modo permanente l'ambiente naturale. Le normative
vigenti, che apparentemente sembrerebbero molto restrittive e
dettagliate, in pratica permettono a chiunque di prelevare acqua per
deviarla in turbine ubicate spesso lontano dalla zona di prelievo e
di poterne sfruttare la forza di caduta. Il risultato è evidente e
sotto gli occhi di tutti: torrenti in secca perenne o ridotti a
rivoli stagnanti, invece che fonte di vita, con fauna ittica e flora
variegata, con acqua limpida e potabile. È ancora sopportabile tutto
questo?
LEGISLAZIONE
Eppure
la legislazione vigente sembrerebbe impedirlo: sia normative Europee
, sia quelle Italiane sia quelle regionali come ad esempio il
Regolamento
Regionale 28 marzo 2006 , Primo Supplemento Ordinario al N° 13, alla
lettera “p” dell' all’ articolo. 2 definisce testualmente;
“deflusso
minimo vitale (DMV): deflusso che, in un corso d’acqua naturale,
deve essere presente a valle delle captazioni idriche al fine di
mantenere vitali le condizioni di funzionalità e di qualità degli
ecosistemi interessati;
Potremmo
continuare con decine di leggi ed articoli , districandoci nei
meandri contorti della legislazione vigente e dovremmo prender atto
che le intenzioni sono sulla carta, decisamente a favore
dell'ambiente e definiscono senza ombra di dubbio che il DMV
rappresenta il minimo valore della portata da lasciare sempre
defluire nell’alveo a valle delle opere di presa per garantire la
continuità idraulica del corso d’acqua e quindi la tutela delle
caratteristiche chimico-fisiche delle acque, nonché la conservazione
e il benessere delle specie naturali caratteristiche dell’ecosistema
acquatico. E’ indubbiamente una questione di interesse pubblico che
sia garantito il rispetto della normativa del DMV per assicurare la
salvaguardia ambientale dei corsi d’acqua. Di fatto però le
intenzioni vengono travisate con articoli e paragrafi, messi lì
apposta per essere interpretati, per essere manipolati a piacimento e
in nome del profitto. Ecco perché una moltitudine di associazioni
non solo ambientaliste chiedono che venga rispettato il nostro
bisogno primario; l'Acqua e l'ambiente, realtà irrinunciabili e non
barattabili con alcuna forma di monetizzazione.
CONSIDERAZIONI
L'
A.P.S. Braone ricordando
l'esistenza dell'art 38
del
predetto Regolamento Regionale regionale che dice; “.
La concessione può essere oggetto di revoca anche parziale da parte
dell’autorità concedente, in qualunque momento, qualora venga
accertata la sopravvenuta incompatibilità della concessione con gli
obiettivi di qualità e di valorizzazione del corpo idrico
interessato.
2 La revoca non dà luogo a corresponsione di indennizzo, fatta salva la riduzione del canone di concessione in caso di revoca parziale.”.
2 La revoca non dà luogo a corresponsione di indennizzo, fatta salva la riduzione del canone di concessione in caso di revoca parziale.”.
Considerando
che, nonostante le sistematiche criticità idriche locali, non ci risulta che le autorità
concedenti abbiano mai revocato concessioni di sorta nonostante il
conclamato non sussistere delle condizioni minime di qualità e
valorizzazione di nostri corsi d'Acqua.
CHIEDE
Visto
quanto sopra illustrato, si chiede una piccola ma sostanziale
modifica del precedentemente citato articolo 38, ovvero prevedere
l'obbligo della revoca della concessione (e
non più una mera possibilità che non si attua mai) laddove venga
accertata la carenza delle condizioni previste dalla definizione di
DMV della stessa legge sostituendo semplicemente una sola parola,
ovvero che l'articolo venga cambiato come segue;
“.
La
concessione deve
essere
oggetto di revoca anche parziale da parte dell’autorità
concedente,
in qualunque momento, qualora venga accertata la sopravvenuta
incompatibilità della concessione con gli obiettivi di qualità e di
valorizzazione del corpo idrico interessato.
2 La revoca non dà luogo a corresponsione di indennizzo, fatta salva
la riduzione del canone di concessione in caso di revoca parziale.”.
Piccolo
ma sostanziale cambiamento. Si precisa che gli scriventi , non sono
contro l'utilizzo della risorsa idrica ad uso idroelettrico, chiedono
semplicemente di trovare un compromesso che non alteri l'ecosistema.
Non possono reggere le giustificazioni finanziarie e occupazionali di
fronte agli scempi perpetrati dalla mano dell'uomo sul territorio .. Le associazioni tutte, vogliono essere
chiare: non sono contro l'utilizzo della risorsa idrica ad uso
idroelettrico, chiedono semplicemente che si trovi un equilibrio che
non comprometta il territorio. Non sono accettabili le sole
giustificazioni di carattere economico e occupazionali. L'ambiente ci
ha dato tanto in passato, prosegue a farlo nel presente e vogliamo
che continui a farlo ancora nel futuro ... e lo fa senza chiederci
niente in cambio se non il rispetto.
Non
ci stancheremo mai di ripetere che: L’ACQUA E’ VITA!
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la natura MAI" (Papa Francesco 20/11/2014)
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la natura MAI" (Papa Francesco 20/11/2014)
Il
Presidente A.P.S. Braone
Prandini
Claudio
http://aps-braone.blogspot.it/
per sottoscrivere il documento contattare l' A.P.S. Braone
mercoledì 11 febbraio 2015
Iscriviti a:
Post (Atom)